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La promozione della salute della donna è stata una delle protagoniste della passata Festa dell’8 marzo. Oggi, però, sarebbe bene accendere i riflettori anche sulla salute dell’uomo. Non semplicemente per par condicio, ma perché nell’universo maschile prevenzione e diagnosi precoce sono ancora sconosciute.

A lanciare l’allarme è l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), secondo il quale le diagnosi dei tumori maschili continuano a essere ancora troppe volte tardive. Probabilmente a causa della scarsa cultura alla prevenzione, per pudori e tabù che si originano in famiglia.

«Stupisce come ancora oggi ci siano uomini che arrivano dall’oncologo con una patologia in fase avanzata», spiega Roberto Salvioni, direttore S.C. Chirurgia Urologica dell’INT. «Purtroppo però i dati di alcuni anni fa non sono cambiati: otto uomini su dieci - continua - non si sottopongono neppure a una visita urologica nella loro vita. Così, ad esempio, non è raro che la diagnosi di un tumore dei testicoli avvenga casualmente, quando la coppia si rivolge a un Centro per problemi di infertilità».

INCIDENZA PER IL CANCRO AI TESTICOLI E’ PIU’ ALTA AL NORD

I casi di tumori maschili non sono affatto pochi. Per il cancro ai testicoli, nel 2017 sono attesi circa 2.500 nuovi casi, pari all’1 per cento di tutti i tumori maschili. Negli uomini sotto i 50 anni è la neoplasia più frequente e rappresenta il 12 per cento di tutti i casi incidenti, mentre nella fasce di età superiori ai 50 anni è una neoplasia piuttosto rara. Il rischio di sviluppare un tumore del testicolo è pari a 1 su 191: il rischio è molto elevato solo nei giovani e si riduce drasticamente nelle età avanzate.

Il trend di incidenza appare in aumento, statisticamente significativo (+1,9 per cento per anno). L’incidenza mostra tassi lievemente più elevati nel Nord Italia, rispetto al Centro e al Sud. La sopravvivenza a 5 anni in Italia è pari al 90,2 per cento, in linea con la media europea. Per quanto riguarda il tumore del pene, nel 2017 sono attesi circa 500 nuovi casi. È frequente soprattutto negli over 50, con la maggiore concentrazione di casi nella fascia di età superiori ai 75 anni e un tasso di prevalenza simile nelle diverse aree geografiche. La sopravvivenza media a 5 anni si attesta intorno al 74 per cento.

BISOGNA INSEGNARE AGLI UOMINI UN’ATTENTA IGIENE FIN DA PICCOLI

Basterebbe poco per cambiare l’approccio dei maschi alla prevenzione e alla diagnosi precoce: educarli fin da piccoli a un’attenta igiene e all’autocontrollo di genitali e pene. Sono le due regole salvavita che tutti dovrebbero rispettare a partire dai dieci anni.

«Ai bambini va insegnato come detergere correttamente le parti intime prima dell’inizio della vita sessuale», aggiunge Salvioni. «Imparare a detergersi accuratamente, anche nella zona sotto il glande – puntualizza Salvioni – evita anche la fimosi, il principale fattore di rischio di tumore del pene. E’ la formazione di tessuto cicatriziale a seguito di una condizione infiammatoria cronica, che impedisce di scoprire il glande».

E’ IMPORTANTE ANCHE L’AUTOCONTROLLO DELLE PARTI BASSE

Il momento dedicato all’igiene personale diventa l’occasione anche per controllare anche i testicoli. A ribadirne l’importanza è l’American Cancer Society: l’acqua calda rilassa la pelle dello scroto rendendo più facile la palpazione. «Bisogna scardinare quei tabù che in molte famiglie sono ancora purtroppo ben radicati», sottolinea Salvioni. «Non c’è nulla di male nel toccarsi. Anzi. Proprio toccandosi i testicoli nel momento dell’igiene quotidiana - prosegue - è possibile cogliere differenze nella forma, oppure nella consistenza, che potrebbero essere un segnale precoce di malattia. Così come, osservando e palpando il pene, si possono trovare macchie, rigonfiamenti e in generale qualcosa di diverso dal solito, da segnalare al proprio medico».

SI’ ALLA VACCINAZIONE ANTI-HPV, GRATUITA PER I DODICENNI

Non solo le donne, ma anche gli uomini possono trarre beneficio dalla vaccinazione anti HPV, perché la presenza di un’infezione da Papilloma virus aumenta il rischio cancro da quattro a otto volte. Il vaccino è gratuito per i dodicenni, così come avviene già per le ragazze ed è stata introdotta anche per i maschi la chiamata attiva, cioè tramite invito da parte della Asl. Unico neo, questa possibilità al momento non c’è in tutta Italia. «E’ un problema da risolvere in tempi rapidi perché stiamo notando un abbassamento dell’età di insorgenza del tumore del pene, legato alle infezioni virali da Papilloma virus», chiarisce Salvioni. «Circa il 30 per cento dei casi di tumore tra gli under 50, infatti, sono causati dall’HPV. Rendere disponibile la vaccinazione su tutto il territorio nazionale - aggiunge - però non è sufficiente. Occorre potenziare l’informazione ai genitori di figli maschi sull’efficacia protettiva del vaccino nei confronti di questo carcinoma: il condom è un’efficace barriera, e per questo va sempre utilizzato, ma non permette una protezione totale contro il virus».

DIAGNOSI PRECOCE: OTTIME POSSIBILITA’ DI GUARIGIONE

La scelta del trattamento e la probabilità di guarigione dipendono dallo stadio della malattia. «Il tumore del testicolo si cura con successo in nove casi su dieci quando la diagnosi è precoce – dice Salvioni – la chirurgia è la terapia principe, ma va eseguita solo in Centri di eccellenza. Abbiamo dati positivi elevati anche per quanto riguarda il tumore del pene: se viene colto precocemente, è possibile intervenire con un mix di laser e chemioterapia, con la conservazione dell’organo in oltre sei casi su dieci».

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