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È un aspetto che fa fatica a emergere: non tanto fra gli specialisti, quanto negli appelli che i pazienti oncologici lanciano al sistema. La nutrizione, nei loro casi, è determinante e ha un peso non irrilevante anche nella definizione delle probabilità di guarigione. Ma se oltre un malato di cancro su dieci è malnutrito e la metà di essi rischia di morire per questa causa, vuol dire che il problema è ancora ampiamente sottovalutato.

Sono i numeri a certificare la scarsa attenzione rivolta a questo ambito, come documentato da uno studio tutto italiano pubblicato sulla rivista «Oncotarget». Il lavoro ha dimostrato come la perdita di appetito e di peso siano comuni nei pazienti oncologici fin dalle prime fasi di malattia e rilevabili già alla prima visita oncologica. Ma le contromisure non sempre sono assunte in maniera tempestiva, se un’altra indagine condotta a livello europeo ha evidenziato come oltre sette pazienti su dieci convivano nella fase delle terapie con problemi legati alla dieta.

Diverse le cause della perdita d’appetito

La malnutrizione del paziente oncologico - sia al momento della diagnosi sia nella fase terapeutica è l’aspetto più preoccupante, poiché sottintende una sottovalutazione del problema anche da parte degli specialisti. E’ uno dei temi di cui più dibattono gli oncologi da un paio d’anni a questa parte. Questo perché, noti ormai i protocolli terapeutici più efficaci, l’obiettivo è fare in modo di preparare il terreno nel migliore dei modi e contribuire, anche attraverso scelte collaterali, all’ottenimento della migliore risposta da parte del paziente.

L’ultima ricerca, prendendo in esame 1952 pazienti, ha svelato come più della metà mostri un grado di compromissione dell’aspetto nutrizionale di entità variabile e progressiva. «Ai pazienti abbiamo chiesto di compilare due questionari per la valutazione dell’anoressia che hanno attestato una perdita di appetito tra il 41 e il 44,5 per cento di loro - afferma Maurizio Muscaritoli, direttore dell’unità operativa complessa di medicina interna e nutrizione clinica al policlinico Umberto I di Roma -. Tra i motivi della perdita di appetito, ci sono la sazietà precoce, il cambiamento del gusto, la nausea o il vomito, il rifiuto e l’avversione per il sapore della carne e i disturbi dell’olfatto».

La ricerca ha inoltre svelato l’esistenza di un insospettabile numero di soggetti a rischio di cachessia, una condizione che si manifesta con una massiva perdita di peso e di tessuto muscolare.

Malnutrizione un problema per cinquecentomila italiani

A soffrirne maggiormente i pazienti colpiti da neoplasie dell’apparato gastrointestinale: stomaco, pancreas, fegato e colon-retto. Ma anche i tumori della testa-collo, del polmone e quelli genitourinari (prostata, vescica, reni) hanno dimostrato di essere in grado di compromettere la dieta dei pazienti. E, di conseguenza, il loro stato nutrizionale.

Questo ventaglio di malattie colpisce all’incirca cinquecentomila italiani, motivo per cui «la malnutrizione non deve essere più considerata un effetto collaterale ineluttabile della malattia, bensì un fenomeno prevenibile e reversibile - prosegue Muscaritoli -. Ma l’intervento deve essere tempestivo e parte integrante delle cure oncologiche. Le conseguenze della perdita di peso hanno un impatto pesante: aumenta la tossicità indotta da radio e chemioterapia sulle cellule sane e rende quelle tumorali più resistenti al trattamento. E l’indebolimento delle difese immunitarie aumenta la frequenza dei ricoveri e peggiora la prognosi con un aumento della mortalità. Un paziente oncologico su cinque non supera la malattia proprio a causa delle gravi conseguenze della malnutrizione».

Nutrizione e idratazione artificiali

Il tema della nutrizione in oncologia è stato toccato a più riprese negli ultimi mesi. La legge sul biotestamento prevede che la nutrizione e l’idratazione artificiali siano considerati trattamenti sanitari in quanto prevedono la somministrazione di nutrienti attraverso dispositivi medici, dietro prescrizione medica. E il 14 dicembre 2017, tramite un accordo tra Stato e Regioni, sono state approvate le linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici. Infine, con la legge di bilancio 2018, gli alimenti a fini medici speciali possono usufruire della detrazione del 19 per cento: esattamente come accade per prodotti sanitari, dispositivi medici, farmaci in fascia A prescritti su ricetta bianca e quelli in Fascia C prescritti con ricetta medica, ma non rimborsati.

Twitter @fabioditodaro

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