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«I buchi alle orecchie sono una moda e non una necessità medica». E’ questo il presupposto da cui Stefania Bizzarri, specialista in medicina estetica del Gruppo Ini (Istituto neurotraumatologico italiano), invita i genitori a partire prima di decidere se fare o meno i buchi alle orecchie alle loro figlie.

«In alcune comunità - racconta - si usa bucare le orecchie alle bambine ancora neonate incorrendo spesso in infezioni pericolose, mentre sarebbe meglio aspettare l’età adulta per permettere alle figlie di scegliere se bucare o no le orecchie».

Non si tratta solo di dare la possibilità ai figli di decidere consapevolmente cosa è meglio per il loro corpo. «Quando si è più grandi la cartilagine del lobo ha raggiunto la crescita definitiva e si è meno esposte alle infezioni», sottolinea Bizzarri. Il periodo ideale sarebbe indicativamente dopo la pubertà o almeno dopo i sei anni d’età, cioè quando il sistema immunitario è più maturo e ha una maggiore resistenza nei confronti sia di infezioni, sia di reazioni di tipo allergico.

MEGLIO RIVOLGERSI A UN FARMACISTA CHE A UN GIOIELLIERE

Una volta che la decisione è presa è assolutamente vietato il «fai da te».

«Per effettuare i buchi alle orecchie - raccomanda l’esperta - bisogna sempre rivolgersi a professionisti che seguono le norme igieniche e fanno tutto in sterilità. Per cui è consigliato un farmacista piuttosto che un gioielliere». Infatti, le cose possono andare facilmente male. «Il ‘fai da te’ è pericoloso perché in casa è più difficile rispettare le norme igieniche. Le infezioni - riferisce Bizzarri - sono sempre in agguato: basta non avere le mani pulite o non avere disinfettato bene i lobi o gli orecchini».

Chi esegue il buco deve quindi indossare guanti sterili e monouso e una mascherina. Gli strumenti utilizzati devono essere monouso e sterili. L’orecchino deve essere di materiale anallergico, ideali sono quelli «nichel free» o in oro, gli unici materiali che garantiscono un basso rischio di problemi alla cute.

IN CASO DI INFEZIONE RIVOLGERSI SEMPRE AL MEDICO

E’ richiesta una certa attenzione anche dopo la procedura. «Una volta effettuati i buchi bisogna tenere sempre pulita la zona e disinfettare gli orecchini ogni volta che si indossano, altrimenti si rischiano infezioni anche da adulti, specialmente se gli orecchini sono fatti con metalli allergizzanti», sottolinea l’esperta.

In presenza di un’infezione si nota inizialmente arrossamento, gonfiore, dolenzia e poi compare pus. Una reazione di tipo allergico, invece, dà gonfiore, rossore prurito, poi bollicine ed esfoliazione della pelle. In entrambi i casi gli orecchini vanno tolti ed è opportuno rivolgersi al dottore. Come regola generale, è necessario attendere circa un paio di mesi prima di rimettere gli orecchini; se però si riscontra una reazione allergica, è necessario scoprire i materiale ai quali la bambina è allergica, altrimenti ogni volta che rimette gli orecchini la reazione si ripete e rischia di intensificarsi sempre di più.

SE NON SI USANO GLI ORECCHINI I BUCHI POSSONO CHIUDERSI A OGNI ETA’

Per evitare di dover procedere in futuro con una nuova «foratura» alle orecchie bisognerebbe evitare di far passare troppo tempo dall’ultima volta che si sono indossati gli orecchini. «I buchi alle orecchie vengono praticati nella cartilagine dei lobi che, se non si indossano gli orecchini, tende a riprodursi e a chiudere i buchi», spiega Bizzarri. Non c’è un’età precisa in cui questo può avvenire. «Può succedere a qualsiasi età, ovviamente da giovani è più facile che ciò avvenga», precisa l’esperta. Anche in questo caso il consiglio è di non lasciarsi tentare dal “fai da te”: per riaprire i buchi è sempre bene rivolgersi a professionisti seri.

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