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La dermatite atopica rappresenta la più comune malattia infiammatoria della pelle nell’ infanzia: colpisce il 15-20% dei bambini. Si manifesta con chiazze di pelle secca arrossata spesso ricoperte da squame, croste e erosioni per il grattamento indotto dal forte prurito. Si localizzano soprattutto a livello del viso, alle pieghe cutanee di gomiti e ginocchia e alle mani e piedi. Il disturbo spesso si associa con rinite allergica, attacchi d’asma e allergie alimentari. Tende a ridursi nell’ adolescenza e ancor più nell’età adulta anche se secondo i dati a disposizione in Italia si riscontra ancora un’incidenza di dermatite atopica fino all'8 % negli over 18. Il disturbo, ad ogni età è fonte di stress per chi ne soffre sia per i disturbi come prurito e perdita del sonno che per il disturbo estetico che causa.

Dermatite atopica in adolescenza

Un sondaggio condotto dall’Association Française de l’eczema si è concentrato su cosa significa per un adolescente convivere con la dermatite atopica e qual è l’impatto per le famiglie. Lo studio, denominato EclAdo è stato realizzato attraverso la somministrazione online di un questionario, a 399 genitori di ragazzi con dermatite atopica. A rispondere sono state per il 67,42% mamme e per il 32,58% papà: genitori di adolescenti con dermatite atopica di età compresa fra i 12 e i 17 anni. Dall’analisi dei questionari è emerso che il 36% degli adolescenti affetti da dermatite atopica si sono sentiti a disagio, infelici o tristi a causa della loro patologia. Tali sentimenti negativi sono stati dichiarati dal 36% dei ragazzi la settimana prima dell’intervista. Più in generale i ragazzi affetti da forme gravi sono arrivati ad esprimere una condizione di forte disagio nell’82% dei casi. I genitori, da parte loro, hanno ammesso di trascurare il benessere degli altri figli per concentrarsi nell’accudimento di quello affetto da dermatite e un 11% ha dichiarato di organizzare la vita familiare in funzione della dermatite atopica del figlio affetto.

Come vivono gli adolescenti italiani la dermatite atopica?

«La dermatite atopica è causata prima di tutto da un difetto di barriera della cute che è più secca e sensibile agli agenti esterni. Questo determina uno stimolo infiammatorio cronico che caratterizza l’ andamento recidivante della malattia con periodi di miglioramento alternato a periodi di aggravamento spesso senza una causa apparente » chiarisce Piergiacomo Calzavara Pinton, già Presidente SIDeMAST (Società italiana di Dermatologia) e direttore della Clinica dermatologica degli «Spedali Civili di Bescia ». L’esperto spiega anche: «Il 50% dei pazienti atopici presenta sensibilizzazioni allergiche con positività ad allergeni respiratori o alimentari. Questi ultimi però, contrariamente a quanto si crede sono praticamente quasi sempre ininfluenti sul decorso della malattia dopo la prima infanzia. Le diete quindi alle quali gli adolescenti si sottopongono sono perciò quasi sempre del tutto inutili».

Utili accorgimenti quotidiani

La dermatite atopica si caratterizza per la pelle che è più secca e irritabile del normale : «Ecco perché è indispensabile che il paziente utilizzi in modo costante e abbondante prodotti emollienti su tutto il corpo, scelga detergenti non aggressivi (e insieme che usi l’ acqua il giusto senza eccedere). È fondamentale l’uso di cosmetici (nelle ragazze) e prodotti per la rasatura (nei ragazzi) testati per non essere irritanti ne allergizzanti» spiega ancora l’esperto

Come trattare le lesioni in fase attiva di malattia

Quando le lesioni sono presenti non c’è altro da fare che usare creme con il cortisone o gli inibitori della calcineurina. «Quando le lesioni sono nella fase attiva si trae beneficio solo dalla terapia orale con cortisonici o ciclosporina o con la fototerapia. Il problema è che se tali trattamenti sono usati per lungo termine causano sempre importanti effetti collaterali. Tutto questo è stato e resta comunque valido ma per i pazienti con un quadro impegnativo siamo all’ inizio di una rivoluzione. - Sottolinea il professor Calzavara che conclude - Adesso infatti è già disponibile un primo farmaco da bioingegneria molecolare, il dupilumab, che ha un’elevata efficacia e promette di controllare la malattia per lungo tempo senza significativi effetti collaterali. Altri farmaci della stessa famiglia (gli anticorpi monoclonali) o diversi ma con un risultato simile (inibitori di JAK) sono in via di arrivo e finalmente potremmo arrivare a un controllo efficace e stabile di questa malattia».

La dermatite atopica può danneggiare il sonno degli adolescenti?

Alla domanda risponde in maniera chiara ed esaustiva Luigi De Gennaro, docente di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica e direttore del Laboratorio del Sonno dell’Università La Sapienza di Roma: « Studi ripetuti, condotti prevalentemente negli USA, hanno indicato come una percentuale fino al 60% degli adolescenti affetti da dermatite atopica presenti disturbi del sonno. Tali disturbi spesso persistono anche nei casi di remissione della dermatite. Oltretutto, il forte prurito non si arresta neanche durante il sonno stesso perchè, almeno nelle sue fasi più superficiali, continua a manifestarsi».

«Questa forte associazione con i disturbi del sonno influenza anche la qualità diurna della vita degli adolescenti, contribuendo a limitarne la vigilanza e l'efficienza nelle specifiche attività in cui sono impegnati durante la vita quotidiana- Chiarisce ancora l’esperto che conclude -Qualcuno ipotizza anche che tale relazione possa essere bidirezionale e non solo la dermatite si associa a un elevato rischio di sviluppare disturbi del sonno, ma anche pre-esistenti disturbi del sonno possono determinare, successivamente, dermatite atopica. Infine, come se non bastasse tutto ciò, un ampio studio eseguito a Taiwan su 120736 adolescenti ha anche evidenziato come la dermatite atopica possa agire come fattore di rischio per lo sviluppo futuro di apnee del sonno. Il quadro brevemente descritto incoraggia che dermatologi ed esperti del sonno collaborino maggiormente per sviluppare strategie di intervento più efficaci e mirate».

La dermatite atopica rappresenta la più comune malattia infiammatoria della pelle nell’ infanzia: colpisce il 15-20% dei bambini. Si manifesta con chiazze di pelle secca arrossata spesso ricoperte da squame, croste e erosioni per il grattamento indotto dal forte prurito. Si localizzano soprattutto a livello del viso, alle pieghe cutanee di gomiti e ginocchia e alle mani e piedi. Il disturbo spesso si associa con rinite allergica, attacchi d’asma e allergie alimentari. Tende a ridursi nell’ adolescenza e ancor più nell’età adulta anche se secondo i dati a disposizione in Italia si riscontra ancora un’incidenza di dermatite atopica fino all'8 % negli over 18. Il disturbo, ad ogni età è fonte di stress per chi ne soffre sia per i disturbi come prurito e perdita del sonno che per il disturbo estetico che causa.

Dermatite atopica in adolescenza

Un sondaggio condotto dall’Association Française de l’eczema si è concentrato su cosa significa per un adolescente convivere con la dermatite atopica e qual è l’impatto per le famiglie. Lo studio, denominato EclAdo è stato realizzato attraverso la somministrazione online di un questionario, a 399 genitori di ragazzi con dermatite atopica. A rispondere sono state per il 67,42% mamme e per il 32,58% papà: genitori di adolescenti con dermatite atopica di età compresa fra i 12 e i 17 anni. Dall’analisi dei questionari è emerso che il 36% degli adolescenti affetti da dermatite atopica si sono sentiti a disagio, infelici o tristi a causa della loro patologia. Tali sentimenti negativi sono stati dichiarati dal 36% dei ragazzi la settimana prima dell’intervista. Più in generale i ragazzi affetti da forme gravi sono arrivati ad esprimere una condizione di forte disagio nell’82% dei casi. I genitori, da parte loro, hanno ammesso di trascurare il benessere degli altri figli per concentrarsi nell’accudimento di quello affetto da dermatite e un 11% ha dichiarato di organizzare la vita familiare in funzione della dermatite atopica del figlio affetto.

Come vivono gli adolescenti italiani la dermatite atopica?

«La dermatite atopica è causata prima di tutto da un difetto di barriera della cute che è più secca e sensibile agli agenti esterni. Questo determina uno stimolo infiammatorio cronico che caratterizza l’ andamento recidivante della malattia con periodi di miglioramento alternato a periodi di aggravamento spesso senza una causa apparente » chiarisce Piergiacomo Calzavara Pinton, già Presidente SIDeMAST (Società italiana di Dermatologia) e direttore della Clinica dermatologica degli «Spedali Civili di Bescia ». L’esperto spiega anche: «Il 50% dei pazienti atopici presenta sensibilizzazioni allergiche con positività ad allergeni respiratori o alimentari. Questi ultimi però, contrariamente a quanto si crede sono praticamente quasi sempre ininfluenti sul decorso della malattia dopo la prima infanzia. Le diete quindi alle quali gli adolescenti si sottopongono sono perciò quasi sempre del tutto inutili».

Utili accorgimenti quotidiani

La dermatite atopica si caratterizza per la pelle che è più secca e irritabile del normale : «Ecco perché è indispensabile che il paziente utilizzi in modo costante e abbondante prodotti emollienti su tutto il corpo, scelga detergenti non aggressivi (e insieme che usi l’ acqua il giusto senza eccedere). È fondamentale l’uso di cosmetici (nelle ragazze) e prodotti per la rasatura (nei ragazzi) testati per non essere irritanti ne allergizzanti» spiega ancora l’esperto

Come trattare le lesioni in fase attiva di malattia

Quando le lesioni sono presenti non c’è altro da fare che usare creme con il cortisone o gli inibitori della calcineurina. «Quando le lesioni sono nella fase attiva si trae beneficio solo dalla terapia orale con cortisonici o ciclosporina o con la fototerapia. Il problema è che se tali trattamenti sono usati per lungo termine causano sempre importanti effetti collaterali. Tutto questo è stato e resta comunque valido ma per i pazienti con un quadro impegnativo siamo all’ inizio di una rivoluzione. - Sottolinea il professor Calzavara che conclude - Adesso infatti è già disponibile un primo farmaco da bioingegneria molecolare, il dupilumab, che ha un’elevata efficacia e promette di controllare la malattia per lungo tempo senza significativi effetti collaterali. Altri farmaci della stessa famiglia (gli anticorpi monoclonali) o diversi ma con un risultato simile (inibitori di JAK) sono in via di arrivo e finalmente potremmo arrivare a un controllo efficace e stabile di questa malattia».

La dermatite atopica può danneggiare il sonno degli adolescenti?

Alla domanda risponde in maniera chiara ed esaustiva Luigi De Gennaro, docente di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica e direttore del Laboratorio del Sonno dell’Università La Sapienza di Roma: « Studi ripetuti, condotti prevalentemente negli USA, hanno indicato come una percentuale fino al 60% degli adolescenti affetti da dermatite atopica presenti disturbi del sonno. Tali disturbi spesso persistono anche nei casi di remissione della dermatite. Oltretutto, il forte prurito non si arresta neanche durante il sonno stesso perchè, almeno nelle sue fasi più superficiali, continua a manifestarsi».

«Questa forte associazione con i disturbi del sonno influenza anche la qualità diurna della vita degli adolescenti, contribuendo a limitarne la vigilanza e l'efficienza nelle specifiche attività in cui sono impegnati durante la vita quotidiana- Chiarisce ancora l’esperto che conclude -Qualcuno ipotizza anche che tale relazione possa essere bidirezionale e non solo la dermatite si associa a un elevato rischio di sviluppare disturbi del sonno, ma anche pre-esistenti disturbi del sonno possono determinare, successivamente, dermatite atopica. Infine, come se non bastasse tutto ciò, un ampio studio eseguito a Taiwan su 120736 adolescenti ha anche evidenziato come la dermatite atopica possa agire come fattore di rischio per lo sviluppo futuro di apnee del sonno. Il quadro brevemente descritto incoraggia che dermatologi ed esperti del sonno collaborino maggiormente per sviluppare strategie di intervento più efficaci e mirate».