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Molti di loro si abituano all’isolamento fin da ragazzi: considerandolo come un passaggio necessario verso la guarigione. Giunge dai giovani pazienti oncologici un aiuto per vivere nel modo più sereno possibile questo lungo periodo di isolamento. I ragazzi in cura nel reparto di pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano hanno arricchito la serie «Tumorial».

Convivere con un tumore ai tempi del Coronavirus

«La malattia oncologica impone agli adolescenti periodi di chiusura dal resto del mondo - interviene Maura Massimino, direttore della struttura complessa di pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori. «Quello in corso non è un momento facile per loro. Ma proprio per la esperienza di malattia, i ragazzi hanno voluto raccontare senza ansie cosa fare in questo preciso periodo. Questo Coronavirus causa una malattia che al momento è ancora sconosciuta e impone una modalità di difesa globale da parte dell’uomo che deve essere svolta in modo consapevole e responsabile, nel pieno rispetto di se stessi e degli altri». Tanti i punti toccati dai ragazzi nel video: l’importanza di rispettare le norme e i limiti imposti dal «lockdown», la necessità di mantenersi in contatto con l’oncologo di riferimento, l’importanza di non allarmarsi in caso di sintomi (purché ci si confronti comunque con i medici) e di affidarsi solo a fonti di informazioni ufficiali e affidabili.

Un messaggio anche per i coetanei

«I giovani pazienti parlano con il linguaggio della quotidianità, con l’obiettivo di incoraggiare e supportare i coetanei che affrontano la malattia oncologica - sottolinea Andrea Ferrari, responsabile del Progetto Giovani dell’Istituto -. Questo video ha una peculiarità che lo differenzia dagli altri. I ragazzi lo hanno sviluppato coordinandosi dalle proprie abitazioni e insieme hanno anche deciso chi di loro avrebbe parlato. Rappresenta dunque un esempio della marcia in più che hanno gli adolescenti nell’utilizzo del mezzo digitale. E, come ha raccontato uno di loro nel video, è importante spronare i coetanei a mantenersi attivi e uniti nonostante le distanze, e a utilizzare le nuove tecnologie per la condivisione di progettualità future».

Twitter @fabioditodaro

Molti di loro si abituano all’isolamento fin da ragazzi: considerandolo come un passaggio necessario verso la guarigione. Giunge dai giovani pazienti oncologici un aiuto per vivere nel modo più sereno possibile questo lungo periodo di isolamento. I ragazzi in cura nel reparto di pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano hanno arricchito la serie «Tumorial».

Convivere con un tumore ai tempi del Coronavirus

«La malattia oncologica impone agli adolescenti periodi di chiusura dal resto del mondo - interviene Maura Massimino, direttore della struttura complessa di pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori. «Quello in corso non è un momento facile per loro. Ma proprio per la esperienza di malattia, i ragazzi hanno voluto raccontare senza ansie cosa fare in questo preciso periodo. Questo Coronavirus causa una malattia che al momento è ancora sconosciuta e impone una modalità di difesa globale da parte dell’uomo che deve essere svolta in modo consapevole e responsabile, nel pieno rispetto di se stessi e degli altri». Tanti i punti toccati dai ragazzi nel video: l’importanza di rispettare le norme e i limiti imposti dal «lockdown», la necessità di mantenersi in contatto con l’oncologo di riferimento, l’importanza di non allarmarsi in caso di sintomi (purché ci si confronti comunque con i medici) e di affidarsi solo a fonti di informazioni ufficiali e affidabili.

Un messaggio anche per i coetanei

«I giovani pazienti parlano con il linguaggio della quotidianità, con l’obiettivo di incoraggiare e supportare i coetanei che affrontano la malattia oncologica - sottolinea Andrea Ferrari, responsabile del Progetto Giovani dell’Istituto -. Questo video ha una peculiarità che lo differenzia dagli altri. I ragazzi lo hanno sviluppato coordinandosi dalle proprie abitazioni e insieme hanno anche deciso chi di loro avrebbe parlato. Rappresenta dunque un esempio della marcia in più che hanno gli adolescenti nell’utilizzo del mezzo digitale. E, come ha raccontato uno di loro nel video, è importante spronare i coetanei a mantenersi attivi e uniti nonostante le distanze, e a utilizzare le nuove tecnologie per la condivisione di progettualità future».

Twitter @fabioditodaro