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Recentemente alcuni fatti di cronaca hanno riportato l’attenzione su quali possono essere le conseguenze, per la mente di un adulto e in primo luogo di un bambino, di eventi molto forti come traumi e abusi.

Sappiamo da molteplici evidenze che un trauma ha ripercussioni durevoli sulla mente di un individuo, che difficilmente se ne libera. Un trauma è un evento che rappresenta una minaccia reale all’incolumità di un individuo, e può essere sia un cataclisma, come un terremoto o un nubifragio, che un evento «violento» in senso relazionale (come subire un abuso fisico o anche vedere subire da un genitore un abuso fisico, come accade a volte a bambini che crescono in contesti difficili).

A seguito di un trauma, la persona rimane paralizzata in una condizione mentale definita «stress post traumatico», che viene diagnosticata a partire da quattro elementi:1) riesperienza, 2) evitamento, 3) alterazioni , 4) iper-eccitabilità.

Chiunque viva una situazione di stress post traumatico, scorgerà senza difficoltà questi elementi nel suo vissuto quotidiano: la riesperienza del trauma con flashback e pensieri intrusivi, l’evitamento di tutto ciò che possa evocare a memoria del trauma, le alterazioni dell’umore e della memoria, l’iper-eccitabilità come segnale di un’accensione anomala del sistema nervoso, costantemente «in difesa» (il che procura spesso, a cascata, altri disturbi, altrettanto difficili da gestire, come disturbi del sonno).

LO SPORT PER CURARLO

In uno studio di recente pubblicazione su The Lancet (a proposito dell’”utilità dell’attività fisica in psichiatria) è stata condotta una ricerca molto vasta su individui affetti da problematiche psichiche di diverso tipo, entro un campione di più di un milione di individui nell’arco di 4 anni.

Che l’attività fisica produca miglioramenti del tono dell’umore e un senso di benessere, è cosa risaputa, ma mai come in questo periodo si assiste all’accelerazione dei filoni di ricerca che dichiarino testata e provata, senza dubbio, l’efficacia di un’attività fisica costante sulla salute mentale.

Perchè avviene questo? Forse per via di un modo nuovo di intendere la connessione tra mente e corpo, più forte e biunivoca. Per quanto riguarda lo stress post traumatico e tutto ciò che ruota intorno al mondo del cosiddetto PTSD (post traumatic stress disorder), alcune riviste maggiori come l’American Journal of Psychiatry, o il Journal of Clinical Psychology, fanno riferimento a studi condotti di recente su pazienti affetti da PTSD che prevedevano lo svolgimento di esercizi inerenti il corpo con finalità di cura: da questi studi, emerge l’importanza generica di effettuare attività fisica , al fine di mitigare gli effetti somatici del PTSD.

In particolare, su Acta Psychiatrica Scandinavica, questo studio del 2014 indaga la differenza tra un trattamento con o senza esercizio fisico su un gruppo di 81 pazienti con stress post-traumatico, evidenziando un miglioramento maggiore tra chi è trattato (insieme alla psicoterapia e, dove necessario, una terapia psicofarmacologica) anche con l’ausilio di esercizio fisico: in questo caso, la sessione di attività fisica prevedeva 30 minuti di cardio-fitness a settimana supervisionato da un istruttore nel contesto dell’ospedale, due sessioni da effettuare a casa e un programma controllato di camminata minima -fino a 10000 passi- da fare al giorno per ogni soggetto).

Questo studio rappresenta uno dei primi tentativi sistematizzati di offrire una risposta alla domanda se l’integrare un approccio incentrato sul corpo al trattamento usuale per il PTSD (formato solitamente da psicoterapia, approccio farmacologico e interventi di gruppo), offra risultati clinici duraturi nel tempo. L’articolo risponde, con i suoi risultati, in modo affermativo, con enfasi particolare posta sugli esercizi di resistenza e sugli esercizi aerobici, da usare di preferenza con questo tipo di pazienti.

L’impressione generale è che si vada verso una sempre maggiore integrazione di approcci di natura classicamente psicoterapica, con approcci che utilizzino il corpo come via “di accesso” al problema: c’è ottimismo in tal senso, vista anche la natura grandemente somatizzata dei sintomi del PTSD (pensiamo, per esempio, alle conseguenze sul fisico dei disturbi inerenti il sonno, che spesso accompagnano uno stress post traumatico)

Per chi volesse approfondire la tematica dello stress post-traumatico, o ne soffrisse, qui ulteriori informazioni: aisted.it

raffaeleavico.it