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Alcune parti del viso sono più ereditabili delle altre. Senza scomodare la genetica si tratta di una circostanza di cui ci rendiamo conto anche solo guardando le foto con i nostri parenti. Oggi però conosciamo anche la probabilità per cui la somiglianza di un certo tratto del volto è determinata dal materiale genetico. Per raggiungere questo obiettivo, una ricerca condotta al King’s College di Londra ha preso in esame le ricostruzioni tridimensionali dei volti di mille gemelle britanniche, applicando poi dei calcoli statistici.

I RISULTATI

Paragonando sia i volti di gemelle omozigoti che eterozigoti i ricercatori hanno individuato le aree del volto più ereditabili. Tra queste ci sono le zone sopra e sotto le labbra, la punta del naso, gli zigomi e la parte più interna delle cavità che ospitano gli occhi.

«Il fatto che i nostri tratti siano determinati dalla genetica era evidente, ma quantificare il grado di ereditabilità è stato molto complesso - spiega Giovanni Montana, uno degli autori della ricerca - Queste mappe ci potranno anche aiutare a identificare geni che incidono sulla forma del viso e possono essere implicati in malattie che alterano la morfologia del volto».

Gli studiosi hanno anche realizzato una vera e propria mappa tridimensionale consultabile da chiunque per mostrare in maniera semplice quali tratti sono maggiormente influenzati dalla genetica. Una sorta di atlante facciale in cui ogni zona è segnata con un punteggio tra 0 e 1, con l’1 che indica il massimo grado di ereditabilità.

ALTRI STUDI SUI GEMELLI

Non è la prima volta che al King’s College vengono effettuati studi a livello genetico cui gemelli. Sfruttando l’enorme database dell’ateneo londinese, recentemente è stata pubblicata una ricerca che dimostra come le capacità di lettura siano condizionate anche dal Dna.

Qualche anno fa invece era stato correlato l’andamento scolastico con il materiale genetico.

La nuova ricerca invece si è focalizzata sui tratti del viso. «Questo studio ci ha anche mostrato che persino i gemelli omozigoti hanno molte differenze facciali, ma a causa di alcune zone chiave determinate geneticamente noi li percepiamo come identici» aggiunge il professor Tim Spector, direttore del TwinsUK al King’s College di Londra, il più vasto registro di gemelli in tutto il Regno Unito.

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