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Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. E così funziona anche con le sigarette. Il divieto di esposizione di sigarette e prodotti del tabacco in bella vista nelle rivendite e nei supermercati del Regno Unito, una delle misure adottate proprio per dissuadere soprattutto i giovani dall’acquisto, ha avuto successo. Ha portato a una riduzione della suscettibilità al fumo nei giovani di età compresa tra 11 e 16 anni. A dirlo è uno studio dell’Università di Stirling finanziato da Cancer Research UK, associazione britannica per la ricerca contro il cancro, e pubblicato sulla rivista Tobacco Control. Dall’analisi emerge anche che il divieto ha portato a una riduzione della conoscenza dei marchi di sigarette, ha fatto sembrare le sigarette meno attraenti di un tempo e il fumo meno accettabile.

Lo studio è stato condotto su 3.791 giovani - tra cui 2.953 che non avevano mai fumato - in tutto il Regno Unito in tre momenti: nel 2011, prima dell’attuazione del divieto; nel 2014, quando il divieto era stato parzialmente attuato; e nel 2016, dopo la piena attuazione. In ogni fase, ai partecipanti sono state fatte delle domande su quanto notassero le sigarette esposte nel punto di vendita, sulla loro consapevolezza dei marchi di sigarette e sulla loro suscettibilità al fumo. A ciascuno è stato anche chiesto quanto appoggiassero il divieto di esposizione e in che misura esso aveva reso le sigarette sgradevoli e inaccettabili.

«Prima del divieto di esposizione, abbiamo scoperto che i non fumatori che notavano le sigarette esposte al punto vendita e che erano a conoscenza di più marchi di sigarette, erano più propensi a indicare di essere suscettibili al fumo – ha detto la ricercatrice - Con l’attuazione sia parziale sia completa del divieto di esposizione sono state raggiunte riduzioni statisticamente significative della suscettibilità dei giovani fumatori».

In particolare, la suscettibilità al fumo è diminuita dal 28% precedente all’introduzione del divieto, al 23% durante la sua implementazione fino al 18% dopo la sua applicazione. Una diminuzione ancor più drastica è avvenuta nella percezione dei prodotti da parte dei ragazzi, passata dall’81% al 28%.

«Questo è il primo studio che mostra l’impatto sui giovani di tutto il Regno Unito del divieto di esposizione nei punti vendita di tabacco prima, durante e dopo la sua implementazione» ha detto la ricercatrice Allison Ford dell’Insitute for Social Marketing dell’ateneo scozzese.

«Il nostro lavoro conferma che mettere il tabacco lontano dagli occhi aiuta a proteggere i giovani. I nostri risultati portano a sostenere questa decisione politica nel Regno Unito e altrove».

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