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Giustizia è fatta. Finalmente tutti i malati affetti da neuromielite ottica -una grave patologia autoimmune- potranno accedere alla terapia con rituximab, una delle cure più utilizzate per questa forma di malattia.

Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha infatti annunciato l’inserimento di questa molecola nella lista 648 dei farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Un’ottima notizia per i malati e i loro cari frutto dell’impegno della Farmacia e della Clinica Neurologica dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

LE CARATTERISTICHE DELLA MALATTIA

La neuromielite ottica –nota anche con il nome di malattia di Devic- è una patologia infiammatoria che porta nel tempo a cecità e paralisi. Con la sclerosi multipla condivide la caratteristica di essere associata alla progressiva perdita della mielina, la sostanza che avvolge i neuroni e che garantisce la corretta propagazione dello stimolo elettrico. Nel caso della malattia di Devic ciò avviene a livello del nervo ottico a causa della presenza di alcuni auto-anticorpi.

Da un punto di vista farmacologico il trattamento della malattia prevede nella fase acuta la somministrazione di anti-infiammatori. Negli ultimi anni però grazie al progresso della ricerca la neuromielite ottica comincia ad essere trattata con discreto successo grazie all’utilizzo di anticorpi in grado di neutralizzare quelli dannosi. E’ questo il caso di rituximab, un farmaco biologico utilizzato generalmente nel trattamento dei linfomi ma che può essere somministrato anche in caso di malattie autoimmuni.

Secondo gli esperti la vera sfida del trattamento di questa malattia –un po’ come avviene nella sclerosi multipla- è quella di evitare le recidive. Ogni volta che avviene un attacco la disabilità si accumula. Ecco perché evitare le ricadute è fondamentale per migliorare il controllo della patologia. Diversi studi, ultimo in ordine di tempo un’ampia «review» nel 2016 da JAMA Neurology, ha mostrato che rituximab è una delle molecole più indicate nel controllo delle recidive della malattia. Partendo da queste evidenze da tempo il farmaco viene utilizzato anche per la neuromielite ottica. Da oggi, in Italia, tutti ne avranno diritto.

Come spiega il professor Gianluigi Mancardi, presidente della Società Italiana di Neurologia e Direttore della Clinica Neurologica dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, «finora in Italia l’uso di rituximab era off label (l’impiego nella pratica clinica di farmaci già registrati ma usati in maniera non conforme a quanto previsto dal riassunto delle caratteristiche del prodotto autorizzato) e non era disponibile in tutti gli ospedali. Questo ha provocato una disparità di trattamento tra i pazienti. Da oggi, finalmente, la situazione cambierà e il farmaco sarà totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Siamo molto soddisfatti».

@danielebanfi83

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