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Per molti sono uno spauracchio, soprattutto per la linea. Ma le vacanze di Natale, in realtà, possono essere più insidiose per la salute. Una volta superato il periodo a cavallo tra la fine di un anno e l’inizio di quello successivo, infatti, i livelli di colesterolo nel sangue risultano talvolta superiori anche del venti per cento rispetto a quelli che si misurano durante l’estate. Colpa dell’eccesso di dolci, che negli ultimi giorni ci ha portato a fare il pieno di grassi «cattivi» (quelli saturi) e ad aumentare di conseguenze i rischi per la tenuta delle arterie e del cuore.

Colesterolo in «ascesa» dopo le vacanze

A fare i conti sulla portata degli eccessi a tavola, è stato un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenaghen, che ha misurato le oscillazioni dei valori di colesterolo Ldl (quello da tenere sotto controllo, perché riduce il lume delle arterie) in oltre venticinquemila connazionali di età superiore a 20 anni. Lo studio ha portato a scoprire che i valori di colesterolo totale registrati tra la fine dell’estate e il successivo mese di gennaio sono risultati più alti mediamente anche del 15 per cento rispetto agli analoghi rilevati in primavera.

Quanto al valore del colesterolo Ldl , l’aumento in alcuni casi è stato pari anche al 20 per cento. Dunque, sebbene la quota maggioritaria della molecola circolante nel sangue venga sintetizzata dal nostro organismo, l’aumento del consumo di dolci nell’ultima settimana dell’anno è destinato a lasciare il segno.

«A gennaio nove persone su dieci, tra quelle che sono state coinvolte nella ricerca, mostravano livelli di colesterolo più alti rispetto alla norma», afferma Anna Langsted, biochimica clinica all’Università di Copenaghen e coordinatrice della ricerca pubblicata sulle colonne della rivista «Atherosclerosis»

Situazione analoga anche in Italia?

A lasciare il segno sono soprattutto i grassi di origine animale utilizzati nella preparazione dei dolci: come il burro e la panna. «Veniamo fuori da un periodo in cui la dieta risulta fortemente sbilanciata dal consumo di prodotti con un elevato contenuto di grassi - commenta Ciro Indolfi, direttore dell’unità operativa complessa di cardiologia del policlinico universitario di Catanzaro e presidente della Società Italiana di Cardiologia -. Non esistono dati italiani di questo tipo, ma è ragionevole pensare che un analogo aumento del colesterolo Ldl si riscontri anche tra i nostri connazionali. Se durante il resto dell’anno l’olio extravergine di oliva ci aiuta a tenere i livelli nella norma, l’eccessivo consumo di dolci ricchi di grassi saturi annulla i benefici garantiti da quello che rimane uno degli ingredienti più preziosi della dieta mediterranea».

Come intervenire per risolvere

L’eccesso di colesterolo nel sangue, come detto, riduce il diametro delle arterie. Di conseguenza, aumenta il rischio di avere un insufficiente apporto di sangue agli organi vitali. Quando questo si verifica a livello del cuore e del cervello, si possono manifestare l’infarto e l’ictus cerebrale: tra le principali cause di decesso e disabilità di origine cardio e cerebrovascolare.

Come comportarsi allora di fronte ai livelli di colesterolo troppo alti che potrebbero essere rilevati nel corso delle prossime settimane? «Innanzitutto correggendo la dieta e tornando a svolgere attività fisica », prosegue l’esperto. Non è il caso di precipitarsi dal proprio medico, di base o cardiologo, perché prima di effettuare una terapia farmacologica si prova a ridurre i livelli di colesterolo Ldl modificando lo stile di vita.

«La misurazione va ripetuta tre mesi dopo aver corretto le proprie abitudini - conclude Indolfi -. Se i valori di colesterolo Ldl si confermano elevati, il passo successivo è rappresentato dall’inizio di una terapia farmacologica con le statine. Fanno storia a sé invece le dislipidemie familiari: di fronte a una predisposizione genetica ad avere alti valori di colesterolo, occorre rivolgersi al più presto ad un centro specializzato».

Twitter @fabioditodaro