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Il coronavirus ha fermato prevenzione e diagnosi precoce ma non il tumore al seno. Nei prossimi 12 mesi nel mondo saranno due milioni le donne colpite e 600mila rischiano di non farcela se la malattia non sarà presa in tempo. Per questo mai come quest’anno nel quale l’attenzione e le paure collettive sono state riversate sul Covid 19 è importante partecipare e raccogliere fondi con Race for the Cure, la più grande manifestazione per la prevenzione e la lotta ai tumori al seno in Italia e nel mondo. L’appuntamento con la 21 edizione non sarà come sempre nelle piazze ma sui canali social della Komen Italia domenica 17 maggio, a partire dalle 15. L’ obiettivo è cercare nuove adesioni e soprattutto finanziamenti da investire nella ricerca. Il Live sarà condotto dalla giornalista di Sky Olivia Tassara con Rosanna Banfi e Maria Grazia Cucinotta, ancora nel ruolo di madrine. Prevista la partecipazione di tanti testimonial del mondo dello sport, dello spettacolo, della medicina e delle istituzioni. Carlo Verdone sarà testimonial del Race for the cure di Roma. “I tumore del seno continuano la loro insidiosa corsa anche durante la pandemia, non possiamo quindi distrarci o rassegnarci al distanziamento che il virus ha imposto alle cure oncologiche nelle normali strategie di prevenzione”, spiega il professore Riccardo Masetti, direttore del centro senologia della fondazione Policlinico Gemelli di Roma e presidente della Komen Italia.

Nel campo oncologico, racconta il professore, causa pandemia, sono state fermate tutte le diagnosi e gli streaming, istituzionali, le visite di controllo, salvo quelle per persone che erano certe di avere sviluppato un nuovo problema, in qualche ospedale si sono fermati anche gli interventi chirurgi. Noi al Gemelli abbiamo continuato con i ritmi di sempre ma abbiamo dovuto fare in via telematica diversi accertamenti.” Il professore racconta di un’indagine recente su cento donne malate, pubblicata da poco in America , che racconta della doppia preoccupazione delle donne che hanno un tumore al seno e che per paura di infettarsi hanno rallentato i percorsi di cura.. Settimane perse che potrebbero mettere a rischio la loro vita. “Per molte di loro già malate la paura di contrarre il virus è stata maggiore rispetto a quella del tumore in atto”, spiega Masetti cercando di dare voce all’angoscia di tante pazienti. Non vanno lasciate sole. Soprattutto ora. Anche a questo servono le maratone e testimonianze di tante che hanno combattuto e vinto la battaglia.. Sempre di più per fortuna grazie a diagnosi precoci e cure. “ Siamo in attesa che in campo oncologico tutto torni alla normalità, ma la pandemia ha fermato le Race non il tumore, non possiamo permetterci di vanificare il percorso svolto sinora”, ricorda Masetti. La manifestazione è entrata nel tempo nel cuore di tutti, l‘anno scorso ci sono stati 81mila iscritti. Numeri sempre in crescita nelle varie edizioni che purtroppo quest’anno saranno difficili da superare. “Grazie alle Race abbiamo raccolto in questi anni 18 milioni di euro, tutti investiti nella lotta, nella prevenzione e nel miglioramento delle cure oncologiche”, aggiunge il professore, sottolineando la generosità di oltre un milione di iscritti e delle aziende che hanno partecipato alla raccolta fondi.
La Race live è il primo di tanti appuntamenti dedicati alla prevenzione e alla lotta del tumore al seno che si concluderanno a fine settembre con la Race Virtuale con la partecipazione di 20 Paesi in contemporanea. Durante la maratona live sarà possibile effettuare una donazione libera o scegliere tra vari gadget sul sito www.komen.it.

Il coronavirus ha fermato prevenzione e diagnosi precoce ma non il tumore al seno. Nei prossimi 12 mesi nel mondo saranno due milioni le donne colpite e 600mila rischiano di non farcela se la malattia non sarà presa in tempo. Per questo mai come quest’anno nel quale l’attenzione e le paure collettive sono state riversate sul Covid 19 è importante partecipare e raccogliere fondi con Race for the Cure, la più grande manifestazione per la prevenzione e la lotta ai tumori al seno in Italia e nel mondo. L’appuntamento con la 21 edizione non sarà come sempre nelle piazze ma sui canali social della Komen Italia domenica 17 maggio, a partire dalle 15. L’ obiettivo è cercare nuove adesioni e soprattutto finanziamenti da investire nella ricerca. Il Live sarà condotto dalla giornalista di Sky Olivia Tassara con Rosanna Banfi e Maria Grazia Cucinotta, ancora nel ruolo di madrine. Prevista la partecipazione di tanti testimonial del mondo dello sport, dello spettacolo, della medicina e delle istituzioni. Carlo Verdone sarà testimonial del Race for the cure di Roma. “I tumore del seno continuano la loro insidiosa corsa anche durante la pandemia, non possiamo quindi distrarci o rassegnarci al distanziamento che il virus ha imposto alle cure oncologiche nelle normali strategie di prevenzione”, spiega il professore Riccardo Masetti, direttore del centro senologia della fondazione Policlinico Gemelli di Roma e presidente della Komen Italia.

Nel campo oncologico, racconta il professore, causa pandemia, sono state fermate tutte le diagnosi e gli streaming, istituzionali, le visite di controllo, salvo quelle per persone che erano certe di avere sviluppato un nuovo problema, in qualche ospedale si sono fermati anche gli interventi chirurgi. Noi al Gemelli abbiamo continuato con i ritmi di sempre ma abbiamo dovuto fare in via telematica diversi accertamenti.” Il professore racconta di un’indagine recente su cento donne malate, pubblicata da poco in America , che racconta della doppia preoccupazione delle donne che hanno un tumore al seno e che per paura di infettarsi hanno rallentato i percorsi di cura.. Settimane perse che potrebbero mettere a rischio la loro vita. “Per molte di loro già malate la paura di contrarre il virus è stata maggiore rispetto a quella del tumore in atto”, spiega Masetti cercando di dare voce all’angoscia di tante pazienti. Non vanno lasciate sole. Soprattutto ora. Anche a questo servono le maratone e testimonianze di tante che hanno combattuto e vinto la battaglia.. Sempre di più per fortuna grazie a diagnosi precoci e cure. “ Siamo in attesa che in campo oncologico tutto torni alla normalità, ma la pandemia ha fermato le Race non il tumore, non possiamo permetterci di vanificare il percorso svolto sinora”, ricorda Masetti. La manifestazione è entrata nel tempo nel cuore di tutti, l‘anno scorso ci sono stati 81mila iscritti. Numeri sempre in crescita nelle varie edizioni che purtroppo quest’anno saranno difficili da superare. “Grazie alle Race abbiamo raccolto in questi anni 18 milioni di euro, tutti investiti nella lotta, nella prevenzione e nel miglioramento delle cure oncologiche”, aggiunge il professore, sottolineando la generosità di oltre un milione di iscritti e delle aziende che hanno partecipato alla raccolta fondi.
La Race live è il primo di tanti appuntamenti dedicati alla prevenzione e alla lotta del tumore al seno che si concluderanno a fine settembre con la Race Virtuale con la partecipazione di 20 Paesi in contemporanea. Durante la maratona live sarà possibile effettuare una donazione libera o scegliere tra vari gadget sul sito www.komen.it.