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Un nuovo «vaccino» contro l’acaro della polvere si appresta a essere disponibile anche in Italia, da qui al prossimo anno. È questa una delle principali notizie emerse dal congresso della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic), in corso a Napoli fino a sabato. Secondo i primi dati, già accettati e in fase di pubblicazione sul «Journal of the American Medical Association», l’utilizzo del nuovo farmaco - già approvato in 11 Paesi europei e in Giappone e in fase di valutazione da parte della «Food and Drug Administration» negli Stati Uniti - potrebbe ridurre del 34 per cento il verificarsi di crisi respiratorie e del 40-60 per cento il ricorso ai cortisonici.

UN’ALLERGIA CHE DURA TUTTO L’ANNO

L’allergia agli acari - provocata da alcuni enzimi presenti nelle loro deiezioni, che mescolandosi alla polvere si accumulano su tutte le superfici domestiche - è una delle più diffuse. Sui quasi venti milioni di italiani che compongono la popolazione degli allergici, si stima che una quota compresa tra il 13 e il 21 per cento sia allergico agli acari. Come tutte le allergie provoca, anche quella agli acari provoca asma e rinite. Con un aggravante: che a differenza di chi è allergico ai pollini e vede riacutizzare i sintomi in autunno e in primavera, in questo caso l’allergia «dura» tutto l’anno. «Per queste persone anche il normale riposo notturno rappresenta una fonte di esposizione all’allergene - afferma Massimo Triggiani, direttore dell’unità di allergologia dell’azienda ospedaliero-universitaria San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona e professore associato di allergologia all’Università di Salerno -. Lo studio, di imminente pubblicazione, descriverà i benefici che hanno riguardato cinquemila persone. Oltre alla riduzione dei sintomi e dell’utilizzo del cortisone per via inalatoria, la ricerca porterà alla luce un calo degli accessi nei pronto soccorso».

FARMACO GIÀ DISPONIBILE A DICEMBRE?

Chi soffre di allergia agli acari lo sa: la scarsa ventilazione degli ambienti, l’alto tasso di umidità, l’inquinamento dell’aria e il fumo sono condizioni che esacerbano le manifestazioni (respiratorie e talvolta cutanee) della malattia. Ampia appare dunque la ricaduta che deriverà dell’imminente sbarco sul mercato di questo nuovo farmaco, in grado di attenuare nel tempo - a seguito della graduale somministrazione dell’allergene - la risposta immunitaria anomala che si innesca nell’organismo.

L’Agenzia Italiana del Farmaco sta valutando le evidenze scientifiche disponibili. Ma secondo gli esperti un’accelerata giungerà proprio a seguito della pubblicazione di questo lavoro, prevista per la fine del mese. Al punto che secondo Walter Giorgio Canonica, direttore della clinica di malattie dell’apparato respiratorio dell’Università di Genova e presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, «il farmaco, che sarà somministrato in compresse andando così incontro anche alle esigenze del paziente, potrebbe essere inserito in fascia A».

Ovvero: a costo zero per gli allergici e interamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Cosa che al momento, nell’immunoterapia applicata alle malattie allergiche, accade soltanto nei confronti dell’allergia alle graminacee. L’auspicio è che la svolta arrivi entro la fine dell’anno. Dopodiché l’allergia agli acari della polvere potrebbe veder ridurre drasticamente la sua prevalenza.

Twitter @fabioditodaro

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