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Le tre di pomeriggio, nella casa in campagna. Tutt'intorno il verde della collina ed il silenzio di un paese ormai quasi abbandonato, e il caldo rovente di agosto, solo a tratti spezzato da una folata di vento che muove le tende della nostra stanza. Marco non c'è e non tornerà prima di domani. Sola, stesa sul letto, la mia mente vola alla sera prima e le mie mani ricordano i suoi gesti. Inizio a svestirmi, poi a toccarmi, come aveva fatto lui. Ma certo con Marco è stato tutto più concitato ed intenso, più ricco e sorprendente!

Mani che mi circondavano il collo, poi scivolavano tra i seni, fino ad accarezzare i capezzoli: sento ancora quel brivido...Desidero i suoi baci languidi e quella lingua che s'insinuava nel mio ombelico...e i morsi lungo i fianchi...Rivedo le sue mani scivolare nella parte interna delle mie cosce e raggiungere il clitoride: movimenti intermittenti che accrescevano sempre più il mio piacere. E poi più, fino alla vagina: le sue dita s'insinuavano nella mia parte più intima, roteando e facendomi sussultare. Ricordo il suo sguardo voglioso ed il suo pene eretto: l'avevo afferrato, alternando mani e bocca. Ad un certo punto ci eravamo ritrovati girati, stesi, lui sulla mia schiena; mi divaricava le gambe ed iniziava a penetrarmi: movimenti prima lenti, poi decisi...e intanto mi mordeva il collo...Ci lasciavamo sfuggire gemiti di piacere, mentre raggiungevamo un orgasmo intenso. Ed anche ora, dopo essermi toccata a lungo, mi lascio andare ad un piacere fortissimo, proprio come quel giorno prima.

Le finestre sono spalancate: "Qualcuno mi avrà sentita? Cosa importa!? Anzi, l'idea mi stuzzica...". Mi rilasso per qualche minuto e chiudo gli occhi. Ascolto i suoni della natura: il cinguettio degli uccelli, il fruscio delle fronde degli alberi, il verso delle cicale.

Dopo aver riaperto gli occhi, mi alzo, mi avvicino allo specchio e mi guardo, nuda: mi ritrovo molto sensuale. "Quanto vorrei godere ancora, proprio ora! Con un altro uomo? Chissà, potrebbe farmi provare sensazioni nuove!".

Immersa in questi pensieri, sento d'improvviso suonare alla porta. Faccio in tempo ad infilarmi l'accappatoio. "Non può certo essere Marco. Chi sarà?". É suo cugino. Non è bellissimo, ma ha un non so che di attraente. Inizialmente riusciamo a dirci appena un "Ciao"... Mi accorgo che mi fissa, mentre la porta si richiude alle sue spalle. Lo vedo scrutare attraverso le aperture del mio accappatoio, chiuso male e frettolosamente...L'anno scorso mi aveva confidato di trovarmi tremendamente sexy ed anche quest'anno, in questa vacanza, ogni volta che mi ha vista, non mi ha tolto gli occhi di dosso. "So che sei sola" mi dice "ed ero sotto la tua finestra da un po', ti ho sentita...". Mentre l'imbarazzo mi si dipinge in viso, lui si avvicina e mi si stringe addosso. Sento il suo pene visibilmente eretto sotto gli shorts. So che non è giusto, ma non riesco a staccarmi.
Lui comincia a toccarmi: i capezzoli, i fianchi, le natiche, il clitoride. La sua lingua si muove in un bacio ardente: sono tutta un fremito. Cerco di allontanarmi, ma lui mi stringe sempre più e non mi lascia andare. Io cedo, e
allora inizio a toccarlo.  Mi scaraventa prima sul tavolo, si abbassa lo slip ed inizia a penetrarmi con forza,
insaziabile; poi mi porta sul divano e riprende, senza sosta. Lanciata in questo profondo desiderio, lo faccio girare e un attimo dopo sono io su di lui; mi muovo senza tregua e intanto ci eccitiamo sempre più, sempre più, sempre più, fino a raggiungere insieme l'orgasmo. Sfiniti, ci lasciamo andare, col cuore che pulsa e i nostri corpi bagnati ed eccitati. Sappiamo entrambi che Marco domani tornerà, ma resterà il ricordo di questo pomeriggio caldissimo...