Le difese immunitarie dell'organismo hanno bisogno di piante immunostimolanti per svolgere al meglio la loro attività in molti i periodi dell'anno, soprattutto quando ci si prepara ad affrontare i rigori dell'inverno, i cambiamenti stagionali o si avvertono i primi sintomi delle malattie da raffreddamento. Queste piante officinali svolgono un'azione che si rivela davvero fondamentale. Infatti, è proprio in inverno che l'aggressione delle sfavorevoli condizioni atmosferiche creano le condizioni ideali per l'attacco di virus e batteri, provocando le principali forme influenzali come raffreddore, tosse e febbre.

Ma anche il resto dell'anno, particolari condizioni di vita, l'inquinamento ambientale, gli impegni di lavoro troppo intensi, un'alimentazione squilibrata, insufficienti ore di sonno, lo stress e la depressione, possono causare l'abbassamento delle nostre naturali difese. Per questa ragione l'impiego di piante immunostimolanti può essere d'aiuto per rinforzare il sistema immunitario e proteggere l'intero organismo da disturbi come herpes, dermatiti, infezioni alle vie urinarie (come cistite e candida) e alle vie respiratorie.

Uno scudo naturale: il sistema immunitario

Il sistema immunitario rappresenta un importante meccanismo di difesa per il nostro organismo, capace di riconoscere e distruggere i microrganismi invasori, come virus, batteri e funghi. Più in generale, questo apparato è costituito da una complessa rete integrata di mediatori chimici e cellulari, sviluppatasi nel corso dell'evoluzione, per difendere il corpo da qualsiasi forma di danno chimico, traumatico o infettivo.

Una caratteristica fondamentale del sistema immunitario è quindi la capacità di distinguere tra le strutture endogene (di origine interna) o esogene (di origine esterna), che non costituiscono un pericolo e che dunque possono o devono essere preservate (self), e le strutture endogene o esogene che invece si dimostrano nocive per l'organismo e che devono quindi essere eliminate (non-self). Secondo le più recenti teorie il sistema immunitario distingue dunque un non-infectious self (self non infettivo) da un infectious self (self infettivo). La discriminazione tra self e non self avviene a livello molecolare ed è mediata da particolari strutture cellulari (recettori Toll-like, recettori dei linfociti T, complessi MHC, anticorpi), che consentono la presentazione ed il riconoscimento di componenti dell'agente lesivo definite antigeni (letteralmente induttori di anticorpi).

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