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Maggior coinvolgimento in tutte le decisioni relative al proprio percorso terapeutico e più ascolto dei reali bisogni: sono questi gli aspetti più importanti secondo le persone con tumore alla prostata metastatico e i loro urologi.

Lo mostra un’indagine condotta dalla Società Italiana di Urologia (SIU) e presentata in occasione della campagna di sensibilizzazione internazionale Movember, che come ogni anno dedica il mese di novembre alla salute maschile e in particolare all’informazione ed educazione sul tumore prostatico.

I NUMERI DELLA MALATTIA

In Italia, ci sono 484.170 persone affette dal cancro alla prostata, 34800 nuovi casi l’anno e 7.174 decessi. É la neoplasia più frequente tra i soggetti di sesso maschile e rappresenta oltre il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni di età. La buona notizia è che, grazie alla diagnosi precoce e a terapie sempre più efficaci, c’è stato un aumento del tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, passato dall’88,6% del 2016 al 91% del 2017 (secondo i dati del Rapporto AIOM/AIRTUM «I numeri del cancro in Italia 2017»).

I BENEFICI DI TEAM MULTIDISCPLINARE

L’indagine di SIU ha valutato le aspettative e le necessità dei pazienti. Ciò ha permesso anche di mettere a fuoco quelle che vengono percepite come situazioni problematiche dal malato ma non dall’urologo. «L’indagine ha coinvolto 22 centri urologici e un totale di 246 pazienti e 96 urologi» spiega Cosimo De Nunzio, dirigente dell’Unità Operativa Complessa di Urologia, Ospedale Sant’Andrea di Roma e membro del board di specialisti che ha condotto l’indagine.

«I dati mostrano che la presenza di team multidisciplinari per un’assistenza a tutto tondo migliora moltissimo la percezione della qualità delle cure da parte dei pazienti».

Il 90% di chi è in cura presso centri dove la multidisciplinarietà è reale è soddisfatto del rapporto con i medici (87%), delle informazioni ricevute (75%), delle visite effettuate (86%), delle cure somministrate (87%). Dati simili emergono anche dalle medesime domande poste agli urologi. Inoltre, «l’87% dei malati ritiene fondamentale essere coinvolto nella scelta della terapia e questo bisogno è soddisfatto proprio grazie a un cambio di atteggiamento degli urologi, che sempre di più collaborano con gli oncologi e gli altri specialisti per una gestione a 360 gradi di ciascun caso».

Poter parlare con tutti gli specialisti del team interdisciplinare, urologi, oncologi, radiologi e psicologi, significherebbe anche prendere parte più attivamente e consapevolmente al percorso di cura.

LA DIAGNOSI PRECOCE

Dall’indagine emerge anche che poter accedere ai trattamenti più innovativi toglie la paura del tumore: chi è in cura presso i centri che possono prescrivere le terapie più all’avanguardia ha maggiori speranze nel futuro ed è più fiducioso di poter curare la patologia e vivere più a lungo e meglio, nonostante il 50% dei pazienti ritenga che la malattia abbia limitato la propria attività quotidiana.

«Gli uomini non devono mettere la testa sotto la sabbia, ma parlare senza timori del tumore alla prostata prima e dopo un’eventuale diagnosi. Informarsi, sottoporsi alle visite di controllo, prendersi cura della propria salute significa poter arrivare a una diagnosi precoce e quindi avere migliori speranze di guarigione» ha detto Ettore Fumagalli, past president di Europa Uomo. «Una volta diagnosticato il tumore è altrettanto importante non nascondersi perché dal confronto si trae forza e determinazione per combattere la malattia».

LA PREVENZIONE È ANCORA UNA VOLTA L’ARMA VINCENTE

«Ci sono però dati non proprio confortanti riguardo la tendenza dei maschi italiani a seguire programmi di prevenzione corretti per il tumore prostatico» prosegue Paolo Verze, membro del Comitato scientifico della Fondazione PRO e Ricercatore di Urologia dell’Università Federico II di Napoli.

«Una recente ricerca condotta dalla Fondazione e pubblicata in una prestigiosa rivista internazionale su circa 2.500 uomini provenienti da regioni dell’Italia Meridionale, ha dimostrato che la gran parte dei soggetti effettua semplicemente controlli periodici del PSA, senza però ricorrere ad una visita specialistica o ad approfondimenti diagnostici. Altro dato preoccupante è che circa l’80% del campione era venuto a conoscenza dell’importanza della prevenzione del tumore della prostata grazie a campagne di informazione via web o TV, mentre solo il 18% era stato sollecitato dal proprio medico di fiducia».

A MILANO, LA MARATONA MOVEMEN E VISITE GRATUITE

A Milano, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – LILT Milano organizza per tutto il mese la campagna MOVEMEN con una serie di eventi dedicati agli uomini e ai loro familiari.

«La prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali anche contro il tumore alla prostata e il nostro consiglio è di sottoporsi comunque a visite e controlli periodici non solo in presenza di sintomi – ha detto il professor Marco Alloisio, presidente LILT Milano - Come Lilt Milano, metteremo a disposizione visite urologiche gratuite per tutto il mese di novembre nei nostri Spazi Prevenzione. Il mio appello agli uomini è quello di telefonare per prenotare un appuntamento».

Le altre iniziative di LILT Milano comprendono, un seminario durante il quale saranno presentati gli alimenti da privilegiare e quelli da limitare per mantenersi in salute (13 novembre, «Dalla buona tavola alla buona salute» da Eataly smeraldo, 16 -17.30) e un’intera giornata dedicata allo sport e alla prevenzione (18 novembre, Palasesto, Sesto San Giovanni, dalle ore 11 ore 21) Ingresso e pattinaggio gratuito, esibizioni sportive, laboratori per bambini. Durante la giornata sarà presente un corner informativo LILT.

Infine, il 19 novembre dai Giardini Indro Montanelli (il ritrovo è alle 10.30) è prevista Aviva Movemen Run, costa non competitiva di 5 km aperta a tutti. L’itinerario che si snoderà all’interno del parco, è alla portata di tutti e ognuno potrà scegliere di correre a velocità differenti ( guidati dai pacer di LILT) o optare per una camminata. Per tutti i partecipanti è previsto un pacco gara con gadget e t-shirt tecnica. È possibile iscriversi alla corsa con una donazione a partire da 10€ collegandosi a questo sito. Il 100% di quanto raccolto con le iscrizioni alla Aviva MOVEMEN run sarà devoluto alla campagna MOVEMEN dedicata alla prevenzione dei tumori maschili.

@nicla_panciera

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