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Aumentato tra le donne con meno di cinquant’anni negli ultimi anni, il tumore al seno non smette di essere una delle priorità delle politiche di salute: oggetto di campagne informative e screening . Nonostante ciò, gli esperti ritengono che i casi di malattia vedranno un incremento sensibile anche nelle donne più giovani, entro il prossimo decennio. Tra le cause, si studia molto l’aumento del sovrappeso e dell’obesità . Modelli dietetici virtuosi, d’altra parte, sono infatti riconosciuti come decisivi nella prevenzione primaria e secondaria del cancro: consumo regolare di frutta e verdura, adozione della dieta mediterranea, assunzione di sostanze antiossidanti come beta carotene e vitamina E, attività fisica costante, sono questi i pilastri della prevenzione. Mentre il consumo regolare di carni rosse sia fresche sia lavorate durante l’adolescenza è stato correlati a un aumento del tumore alla mammella tra le donne fertili.

Il più pericoloso è il grasso addominale

A riguardo, è dei giorni scorsi la pubblicazione di uno studio sulla rivista «Nature Communications», che ha confermato il ruolo prevalente giocato dal grasso addominale. Un girovita troppo largo è infatti considerato un fattore predittivo del rischio di sviluppare una malattia oncologica. La ricerca ha preso in esame l’indice di massa corporea (Bmi) e la circonferenza addominale di oltre ventiseimila persone. Uomini e donne con un Bmi superiore a 30 mostravano rispettivamente il 33 e il 22 per cento di rischio aumentato e la proporzione di casi di cancro attribuibili all’eccesso di peso era positiva per sette siti: colon-retto, endometrio, esofago, cistifellea, pancreas e reni. Ma non solo.

«La malnutrizione per eccesso è stata additata come fattore di rischio anche per i tumori al seno positivi ai recettori per gli estrogeni, nelle le donne in post-menopausa con un Bmi compreso tra 18 e 25», afferma Maurizio Muscaritoli, direttore dell’unità operativa di nutrizione clinica del policlinico Umberto I di Roma e presidente della Società Italiana di Nutrizione Clinica e del Metabolismo.

Dopo la menopausa attenzione anche ai (pochi) chili di troppo

Quest’ultimo dato è emerso da un altro lavoro, pubblicato sulla rivista «Jama Oncology» , durante il quale i ricercatori hanno rilevato la composizione corporea e la presenza di tessuto adiposo in un campione di 3460 donne tra i 50 e i 79 anni di età. Durante il follow-up della ricerca, durato sedici anni, sono stati registrati 186 casi di tumore al seno , di cui 146 presentavano i recettori per gli estrogeni. È così emerso un rischio maggiore di quasi due volte per le forme di cancro invasive nelle donne con maggiore massa grassa . «Il dato sconcertante è che anche un aumento di soli cinque chili è stato associato con un aumento del 35 per cento del rischio - prosegue l’esperto -. Quando la localizzazione era sul tronco, il pericolo aumentava sino al 56 per cento, con particolare incidenza delle forme più invasive. Questo significa che dobbiamo estendere la nostra attenzione anche a forme di sovrappeso lieve e alla localizzazione del tessuto adiposo che funziona da vero e proprio innesco per la malattia tumorale».

Twitter @fabioditodaro

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