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Per l'ospedale è il secondo caso di separazione di gemelle siamesi a distanza di poche settimane. È dell'ottobre scorso l'intervento su Rayenne e Djihene, le piccole algerine unite per il torace e per l'addome. L'unica altra operazione di questo tipo al Bambino Gesù risale all'inizio degli anni 80, più di 30 anni fa, e fu eseguita su due gemellini maschi. Il percorso clinico e chirurgico delle neonate burundesi rientra nell'ambito delle missioni umanitarie dell'Ospedale pediatrico della Santa Sede.

Negli ultimi 2 anni i casi pro bono (interamente a carico del Bambino Gesù) sono stati circa 100, provenienti dai Paesi di tutto il mondo. La preparazione all'intervento, a cui hanno lavorato medici e specialisti di 5 diverse aree (Neonatologia, Chirurgia plastica, Neurochirurgia, Anestesiologia e Rianimazione, Diagnostica per immagini) è durata 3 mesi e ogni fase è stata studiata e pianificata con l'ausilio di stampe 3D, TAC e risonanze tridimensionali.

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