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Nella società liquida e dai confini incerti è incerto anche il sentimento della vergogna. Sembra quasi che ormai riguardi solo i soggetti più vulnerabili: i ragazzini oggetto di attacchi sul web; o i malati di malattie evocatrici di morte, il destino che più spaventa noi umani. La vergogna di dirsi malati di tumore, la vergogna di ammettere «potrei morire» si spiegava solo con la riluttanza che noi umani abbiamo rispetto al fatto di saperci “a tempo”. Perciò grazie, Nadia Toffa....

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