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In un momento storico dove è vietato invecchiare e anche ingrassare, qualche taglia in più evoca disagio e il bisogno imperante di omologarsi a uno stereotipo di magrezza che ricorda più la malnutrizione che la seduzione.

Quando, invece, qualche chilo, magari stagionale o emozionale, si trasforma in stabile aumento di peso sino a sfociare in un quadro di conclamata obesità, la situazione psichica e sessuale si complica notevolmente.

Sessualità oversize

Per stare bene sotto le lenzuola, per prima cosa, bisogna stare bene con se stessi. Avere superato indenni le faticose tappe della crescita psico-sessuale, senza troppi traumi e abbandoni, e avere imparato a dialogare con corpo e psiche, all’unisono.

La tappa finale è rappresentata dal sentirsi a proprio agio nella propria pelle e tra le braccia del partner, con lo specchio di casa, e nei propri abiti. Simbolici e concreti.

Quando lo specchio rimanda un’immagine appesantita e un po’ sfocata, solitamente, l’uomo o la donna sono poco propensi a denudarsi - nudità di corpo e d’anima -, e a beneficiare della spontaneità di un incontro, scaldata dall’intimità e dall’empatia sessuale.

La goffaggine prende il posto del desiderio, e la paura di non piacere rinforza il bisogno di essere desiderati e approvati. Sequenze psicologiche che diventano un circolo vizioso nel quale la persona in sovrappeso viene intrappolata, rinforzando ancora di più il suo vuoto interiore e il suo bisogno di essere vista e riconosciuta tra le braccia dell’amato.

In questa gimcana di disagio e impaccio, l’obesità non aiuta la salute sessuale, ma ne certifica un disagio.

Cibo, compensazione ed emozioni

Molti pazienti utilizzano il cibo come se fosse una compensazione, un caldo abbraccio, un utero materno nel quale regredire, un amante innamorato e premuroso, un amico presente, insomma, un luogo sicuro nel quale rintanarsi in situazioni di ansia, solitudine e stress.

Il grasso, nell’uomo e nella donna obesi, assume un significato simbolico: protegge da eventuali aggressioni esterne creando una barriera tra se stesso e il mondo, una sorta di muraglia difensiva fatta di adipe.

Il circolo grasso-emozioni-non elaborazione delle emozioni diventa vizioso, e tende a riproporsi immodificato nel tempo.

Aumenta la fragilità psichica, di conseguenza aumenta il bisogno di cibo e aumenta il grasso, con un effetto a cascata sulle relazioni sociali, sull’amore e, ovviamente, sulla sessualità.

Per vivere le gioie dell’intimità e della sessualità, la barriera difensiva dovrebbe essere oltrepassata.

L’accumulo di peso rappresenta sul piano simbolico una sorta di ritenzione emotiva. Le emozioni vengono accumulate e non vengono né vissute né riconosciute come tali, quindi, non elaborate e non comunicate al partner.

Il paziente obeso, solitamente, ha qualche difficoltà nel linguaggio simbolico e con la modulazione delle emozioni; situazioni assolutamente indispensabili all’amore e alla formazione di una coppia.

La ritenzione emozionale inficia la risposta empatica ed emotiva per diventare una vera aggravante per la vita sessuale del paziente obeso.

Obesità e sessualità

La leggiadria, l’erotismo e la seduzione tra le lenzuola sembrano essere incompatibili con un quadro di obesità. Le lenzuola, da caldo abbraccio alla coppia, diventano un burka sotto il quale nascondere il più possibile i chili di troppo.

Il partner obeso va incontro a tutta una serie di problematiche psico-fisiche da aumento di peso, nonché a fluttuazioni umorali da incontro con la bilancia, con gli abiti da indossare o da togliere, e con lo specchio. Il suo peggior nemico.

Tra le problematiche più frequenti abbiamo: difficoltà nei movimenti, dolore alle articolazioni e alla schiena, umore deflesso - che viene compensato mangiando ancor di più -, insicurezza sociale e bisogno di approvazione.

Sedurre da obesi non è proprio facilissimo.

La donna entra in competizione con le immagini sdoganate dai media: donne belle perché ossute, al confine con la malnutrizione e l’anoressia.

L’uomo, oltre ad avere un conflitto con l’immagine corporea, ha anche delle difficoltà concrete nel vivere bene un rapporto sessuale, come la sindrome del pene sepolto.

Il grasso addominale che scende dall’ombelico sino ai genitali, ne ingloba una parte, rendendone invisibile e scarsamente fruibile il resto, con grande disagio e imbarazzo da parte dell’uomo.

Soluzioni

Le soluzioni esistono e si chiamano team di professionisti: endocrinologo, psicologo e dietologo. Un grande abbraccio per il paziente obeso.

Arrendersi ai chili che aumentano a dismisura sembra essere la soluzione più facile e indolore, ma in realtà, è la strada più rapida per non amare: se stessi e il partner.

Un uomo e una donna obesi hanno sempre un cuore segnato dalla vita, averne cura e decodificare il loro disagio affinché diventi risorsa, è la strategia migliore per far diventare la corazza di grasso una nuova pelle da accarezzare.

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