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La produzione e la fruizione dell’arte in tutte le sue forme ha degli effetti benefici sulla salute mentale che sono sempre più indagati dalle scienze cognitive e dalle neuroscienze, interessate a capire i meccanismi sottostanti queste forme espressive non verbali, ormai utilizzati di routine a scopo terapeutico. Per contemporaneamente sensibilizzare sul tema della lotta contro lo stigma nei confronti delle persone che soffrono di disturbi mentali è l’obiettivo di People in Mind, concorso di arti visive lanciato dalle principali società scientifiche e associazioni legate al mondo della salute mentale con il finanziamento dell’azienda farmaceutica Lundbeck per raccontare che cosa significa ”avere a mente” e “mettere al centro” chi soffre di malattie mentali.

Da ora e fino al 10 ottobre 2020, Giornata Mondiale della Salute Mentale, chiunque potrà candidare disegni, pitture, fumetti o fotografie digitali e per ciascuna di queste categorie la giuria decreterà le 12 opere finaliste (le prime 3 classificate per ogni categoria), il premio finale è di 1000euro. C’è poi un concorso dedicato alle associazioni locali di volontariato e di promozione sociale del terzo settore per premiare i progetti che hanno messo al centro le persone con disturbi mentali e le loro famiglie. Tutte le informazioni sono sul sito concorsopeopleinmind.it

«L’attuale pandemia di coronavirus con la sua potenza distruttiva – aggiunge Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (SINPF) e direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano – lascia dietro di sé anche il pesante bagaglio di aumento di disturbi mentali (ansia, depressione, stress, traumi, suicidi) con una crescita prevista fino al 30% e mai come adesso dovremo investire in salute mentale, in screening, cure, ricerche, e lotta allo stigma. La campagna ‘People In Mind’ riassume quell'investimento sulla salute mentale, la solidarietà e la creatività indispensabile per muoverci con fiducia verso il domani».

«Ogni forma di arte – spiega Massimo di Giannantonio, presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP) e direttore del dipartimento salute mentale ASL Lanciano-Vasto Chieti, Ordinario di Psichiatria Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara – è straordinariamente importante per creare le condizioni adatte a un coinvolgimento dei pazienti, ma anche di medici e operatori, nel percorso di cura e riabilitativo nel campo del disagio psichico. Queste tre figure sono una vera e propria ‘squadra’ che solo se gioca da squadra può ottenere il massimo per il paziente e per sé stessa. L’interconnessione che si crea nei luoghi di cura e di assistenza è poco nota al pubblico, ma è ciò che di più straordinario si possa immaginare. Per questo, iniziative come People In Mind sono fondamentali per stimolare il lavoro delle nostre squadre, per una partita che sempre di più è possibile vincere. Inoltre, allargare ‘il campo’ anche alla popolazione sarà certamente importante per sensibilizzarla su questi temi».

I vincitori delle scorse edizioni

1° finalista edizione 2019 Chiara Salussolia Abbraccio della mente – Pittura
Una molteplicità di manifestazioni con tratti e sfumature, perfino personali, in chi ne è portatore. Cosi si caratterizzano i disturbi mentali, ancora oggi avvolti dallo stigma e da un alone di buio, cui ho voluto dare una immagine di “rottura”. Contravvenendo alle classiche concezioni, il colore - parte centrale della tela - è espressione del disturbo mentale dalle tinte struggenti, poco lineari, frastagliate e sfuggenti che abbraccia una figura nera, la mente razionale. Il nero perde così la connotazione negativa incarnando la parte non malata che cerca di supportare, fino quasi a (con)fondersi con un aspetto alterato. È dall’abbraccio di queste due complementarietà che scaturisce una sensazione di equilibrio e serenità. Tuttavia, una parte di colore sfuggirà sempre: la patologia mentale potrà essere affrontata, gestita, anche superata, ma farà sempre parte della persona che ne soffre, come una pennellata di colore distintivo. Nell’opera convive dunque la dicotomia dell’abbraccio confortante con la complessa e difficile pluralità della mente di chi ha o ha avuto dei disturbi mentali.

2° finalista edizione 2019 Monica Garroni “SpecialMenteBelli” "SpecialMenteBelli” esprime l’unicità dell’essere e la ricchezza della coscienza presente anche in persone Speciali come gli emarginati, abbandonati alla propria solitudine dalla società, tuttavia portatori anch’essi di luce - tema centrale del quadro - esaltata da colori illuminati da pigmenti metallici contenuti al loro interno. I colori psichedelici, potenzialità delle idee e della Mente, sono raggi di luce che si incontrano nell’indefinito rappresentato da tre figure centrali androgine, contornate da due volti arcaici. Tutto si confonde, la diversità si annulla e ciascuno diviene un ‘simbolo’: la figura centrale indossa orecchini a forma di otto, rappresentazione dell'infinito e porta sulla testa la luna, evocazione della femminilità che si unisce con il sole, il maschile nella coscienza divina ed universale. È l’abbraccio dell’energia cosmica che collega tutte le vite e i sistemi; è la forza dell’Amore universale che annulla le differenze e abbatte le barriere del pregiudizio; è l’insieme che rende l’uomo e il mondo più Belli.

3° finalista edizione 2019 Martina Coppola “Insieme”
“Insieme", con la collaborazione tra chi soffre e chi può aiutare, le difficoltà possono essere superate fino ad acquisire un valore nuovo, unico. È questo il messaggio di positività che desidero comunicare con la mia opera, al di là della rappresentazione di una ragazza vittima dell'ansia, di mostruose insicurezze e frastornanti timori, che avverte il tempo al termine e un nodo alla gola, desiderando scomparire con la forza dello scoppio di un cannone e volare via, lontano, alla ricerca della serenità. Centrale è, infatti, l'espressione del volto che, oltre la sofferenza, lascia intravedere la presenza luminosa dell'altro, di colui che osserva, accoglie e dona una speranza nuova. Due mani che si cercano e che si uniscono sono il simbolo di ciò che “insieme” ancora si può fare, sono l’invito rivolto a chiunque osservi la tela a essere quel luminoso osservatore che pone la propria mano sull’impronta bianca, superando l'indifferenza e il pregiudizio, per offrire un aiuto concreto, rendendo il quotidiano un'opera d'arte. È solo così che può librarsi la variopinta farfalla, simbolo di un futuro che c'è e che dà senso a quel dolore, trasformandolo in qualcosa di migliore.

La produzione e la fruizione dell’arte in tutte le sue forme ha degli effetti benefici sulla salute mentale che sono sempre più indagati dalle scienze cognitive e dalle neuroscienze, interessate a capire i meccanismi sottostanti queste forme espressive non verbali, ormai utilizzati di routine a scopo terapeutico. Per contemporaneamente sensibilizzare sul tema della lotta contro lo stigma nei confronti delle persone che soffrono di disturbi mentali è l’obiettivo di People in Mind, concorso di arti visive lanciato dalle principali società scientifiche e associazioni legate al mondo della salute mentale con il finanziamento dell’azienda farmaceutica Lundbeck per raccontare che cosa significa ”avere a mente” e “mettere al centro” chi soffre di malattie mentali.

Da ora e fino al 10 ottobre 2020, Giornata Mondiale della Salute Mentale, chiunque potrà candidare disegni, pitture, fumetti o fotografie digitali e per ciascuna di queste categorie la giuria decreterà le 12 opere finaliste (le prime 3 classificate per ogni categoria), il premio finale è di 1000euro. C’è poi un concorso dedicato alle associazioni locali di volontariato e di promozione sociale del terzo settore per premiare i progetti che hanno messo al centro le persone con disturbi mentali e le loro famiglie. Tutte le informazioni sono sul sito concorsopeopleinmind.it

«L’attuale pandemia di coronavirus con la sua potenza distruttiva – aggiunge Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (SINPF) e direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano – lascia dietro di sé anche il pesante bagaglio di aumento di disturbi mentali (ansia, depressione, stress, traumi, suicidi) con una crescita prevista fino al 30% e mai come adesso dovremo investire in salute mentale, in screening, cure, ricerche, e lotta allo stigma. La campagna ‘People In Mind’ riassume quell'investimento sulla salute mentale, la solidarietà e la creatività indispensabile per muoverci con fiducia verso il domani».

«Ogni forma di arte – spiega Massimo di Giannantonio, presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP) e direttore del dipartimento salute mentale ASL Lanciano-Vasto Chieti, Ordinario di Psichiatria Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara – è straordinariamente importante per creare le condizioni adatte a un coinvolgimento dei pazienti, ma anche di medici e operatori, nel percorso di cura e riabilitativo nel campo del disagio psichico. Queste tre figure sono una vera e propria ‘squadra’ che solo se gioca da squadra può ottenere il massimo per il paziente e per sé stessa. L’interconnessione che si crea nei luoghi di cura e di assistenza è poco nota al pubblico, ma è ciò che di più straordinario si possa immaginare. Per questo, iniziative come People In Mind sono fondamentali per stimolare il lavoro delle nostre squadre, per una partita che sempre di più è possibile vincere. Inoltre, allargare ‘il campo’ anche alla popolazione sarà certamente importante per sensibilizzarla su questi temi».

I vincitori delle scorse edizioni

1° finalista edizione 2019 Chiara Salussolia Abbraccio della mente – Pittura
Una molteplicità di manifestazioni con tratti e sfumature, perfino personali, in chi ne è portatore. Cosi si caratterizzano i disturbi mentali, ancora oggi avvolti dallo stigma e da un alone di buio, cui ho voluto dare una immagine di “rottura”. Contravvenendo alle classiche concezioni, il colore - parte centrale della tela - è espressione del disturbo mentale dalle tinte struggenti, poco lineari, frastagliate e sfuggenti che abbraccia una figura nera, la mente razionale. Il nero perde così la connotazione negativa incarnando la parte non malata che cerca di supportare, fino quasi a (con)fondersi con un aspetto alterato. È dall’abbraccio di queste due complementarietà che scaturisce una sensazione di equilibrio e serenità. Tuttavia, una parte di colore sfuggirà sempre: la patologia mentale potrà essere affrontata, gestita, anche superata, ma farà sempre parte della persona che ne soffre, come una pennellata di colore distintivo. Nell’opera convive dunque la dicotomia dell’abbraccio confortante con la complessa e difficile pluralità della mente di chi ha o ha avuto dei disturbi mentali.

2° finalista edizione 2019 Monica Garroni “SpecialMenteBelli” "SpecialMenteBelli” esprime l’unicità dell’essere e la ricchezza della coscienza presente anche in persone Speciali come gli emarginati, abbandonati alla propria solitudine dalla società, tuttavia portatori anch’essi di luce - tema centrale del quadro - esaltata da colori illuminati da pigmenti metallici contenuti al loro interno. I colori psichedelici, potenzialità delle idee e della Mente, sono raggi di luce che si incontrano nell’indefinito rappresentato da tre figure centrali androgine, contornate da due volti arcaici. Tutto si confonde, la diversità si annulla e ciascuno diviene un ‘simbolo’: la figura centrale indossa orecchini a forma di otto, rappresentazione dell'infinito e porta sulla testa la luna, evocazione della femminilità che si unisce con il sole, il maschile nella coscienza divina ed universale. È l’abbraccio dell’energia cosmica che collega tutte le vite e i sistemi; è la forza dell’Amore universale che annulla le differenze e abbatte le barriere del pregiudizio; è l’insieme che rende l’uomo e il mondo più Belli.

3° finalista edizione 2019 Martina Coppola “Insieme”
“Insieme", con la collaborazione tra chi soffre e chi può aiutare, le difficoltà possono essere superate fino ad acquisire un valore nuovo, unico. È questo il messaggio di positività che desidero comunicare con la mia opera, al di là della rappresentazione di una ragazza vittima dell'ansia, di mostruose insicurezze e frastornanti timori, che avverte il tempo al termine e un nodo alla gola, desiderando scomparire con la forza dello scoppio di un cannone e volare via, lontano, alla ricerca della serenità. Centrale è, infatti, l'espressione del volto che, oltre la sofferenza, lascia intravedere la presenza luminosa dell'altro, di colui che osserva, accoglie e dona una speranza nuova. Due mani che si cercano e che si uniscono sono il simbolo di ciò che “insieme” ancora si può fare, sono l’invito rivolto a chiunque osservi la tela a essere quel luminoso osservatore che pone la propria mano sull’impronta bianca, superando l'indifferenza e il pregiudizio, per offrire un aiuto concreto, rendendo il quotidiano un'opera d'arte. È solo così che può librarsi la variopinta farfalla, simbolo di un futuro che c'è e che dà senso a quel dolore, trasformandolo in qualcosa di migliore.