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Dopo la Francia anche in Italia arriva la rivoluzione dell’auto-test per l’Hiv acquistabile da domani, un giorno prima la giornata mondiale dell’Aids, acquistabile in farmacia senza ricetta. Una puntura sul polpastrello per prelevare poche gocce di sangue, 15 minuti di attesa e si può già leggere il risultato. A casa propria, senza paura di mettere a repentaglio la propria privacy.

Per gli infettivologi che hanno assistito alla presentazione del kit alla Camera si tratta di una svolta, che dovrebbe servire ad arginare il fenomeno delle diagnosi tardive. Troppe e sempre più numerose in Italia, dove a seconda dei diversi studi si stima che tra le 6.500 e le 18mila persone vivano con Hiv non diagnosticato. E così ben il 74,5% dei sieropositivi arriva a scoprire arriva a scoprire il contagio quando si è oramai a un passo dall’Aids conclamato. E questo significa minare in modo forse irreparabile il proprio sistema immunitario e maggiore possibilità di contagiare le persone sane.

Il nuovo dispositivo prodotto dalla Mylan è in vendita a 20 euro promette ora di far emergere questo sempre più numeroso esercito di inconsapevoli sieropositivi, che dopo un rapporto a rischio spesso non se la sentono , per paura o vergogna, di recarsi in ospedale o in un laboratorio privato per sottoporsi al test che ora chiunque potrà fare da se, direttamente a casa propria. L’importante è lasciar trascorrere il cosiddetto “periodo finestra”, quei 90 giorni che intercorrono dal presunto contagio alla produzione di anticorpi che segnalano la presenza del virus nell’organismo.

L’autotest se utilizzato correttamente garantisce una attendibilità vicina al 100%, ma in caso di positività si raccomanda comunque di rivolgersi a un medico per ripetere il test in ospedale o laboratorio, visto che in rari casi i test, compresi quelli tradizionali, rilevano una falsa positività. Il test fai da te sarà precluso solo ai minorenni e al momento dell’acquisto il farmacista consegnerà anche un po’ di materiale informativo. Per non abbassare la guardia anche quando il risultato esclude la presenza dell’Hiv.

Ora la speranza è che il prezzo relativamente contenuto spinga anche la popolazione immigrata a sottoporsi all’auto-test. Se infatti l’incidenza dell’Hiv è di 4,7 nuovi casi ogni 100mila italiani residenti il numero sale a 19,2 tra gli stranieri che vivono nel nostro Paese. “Un dato importante –commenta Giuliano Rizzardini, direttore del dipartimento malattie infettive del “Sacco” di Milano-in quanto diversi studi dimostrano che tra la popolazione immigrata è in aumento la diffusione di nuovi ceppi virali e quindi una più mista e complessa flora di Hiv, che potrebbe accelerare il progredire dell’infezione nell’organismo”. Per questo accedere più tempestivamente al test potrà consentire di combattere più efficacemente il virus e la sua diffusione in Italia.

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