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La sinusite consiste nell’infiammazione dei seni paranasali: è un evento che si verifica in concomitanza di ogni raffreddore. La sinusite, tuttavia, diventa una vera e propria patologia se il muco ristagna a lungo, per un tempo più lungo di quello necessario per risolvere un raffreddore e diventa di colore giallo verde.

Si parla di sinusite acuta se i sintomi persistono per meno di 3 settimana, di patologia subacuta e cronica se la problematica dura da 3 a 10 settimane o anche più.

La sinusite, quindi, è una complicanza del raffreddore comune, determinata dal fatto che a seguito di un’infezione virale (come lo è quella del raffreddore), si assiste a una vera e propria colonizzazione dei seni nasali, che normalmente sono sterili, da parte della flora microbica di naso e faringe. È bene precisare che la sinusite cronica può essere la conseguenza della presenza di polipi nasali, ma anche di una rinite allergica o di malattia da reflusso gastroesofageo.

Sintomi principali

Ci si accorge di soffrire di sinusite quando lo scolo nasale da bianco diventa giallo verde, tende ad accompagnarsi a tosse catarrale, compare alitosi, si respira a bocca aperta per via del naso chiuso e non è raro avvertire anche dolore all’orecchio, per via del ristagno del muco, dolore o senso di tensione a livello delle ossa della faccia, mal di testa e difficoltà nel sentire gli odori. Con una sintomatologia di questo genere è facilmente intuibile come chi ne soffre accusi una pesante restrizione nella qualità della vita.

Linee guida di trattamento

L’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology/American College of Allergy, Asthma and Immunology e l’American Academy of Otolaryngology/Head and Neck Surgery Foundation hanno stilato delle linee guida precise sulla gestione della condizione. Secondo entrambe le linee guida una volta fatta diagnosi dell’esistenza di una forma acuta o cronica, si può tenere sotto controllo la sintomatologia attraverso la somministrazione di cortisonici per uso topico direttamente nel naso e con il lavaggio, più volte al giorno, delle fosse nasali con soluzione fisiologica. In caso di sinusite acuta e di certezza della presenza di un’infezione batterica (o almeno in presenza di forte sospetto), se la sintomatologia persiste da più di 10 giorni bisognerebbe ricorrere a terapia antibiotica. L’utilizzo di cortisonici per os, infine, è raccomandato solo per i pazienti nei quali la sinusite cronica si associa alla presenza di polipi nasali: questi farmaci riescono a ridurre bene l’infiammazione, anche se i cicli di terapia dovrebbero essere piuttosto brevi.

Utilità dell’utilizzo di soluzioni fisiologiche, ipertoniche, aerosol terapia e rinowash

Per la risoluzione di raffreddori recidivanti o di sinusite, in adulti e bambini, spesso si ricorre all’utilizzo di aerosol terapia, lavaggi con soluzione fisiologica e ipertonica e utilizzo di rinowash. Per meglio comprenderne l’utilità di questi trattamenti abbiamo chiesto maggiori delucidazioni FabrizioSalvinelli, direttore della Clinica di Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale all’’Università Campus Bio- Medico di Roma.

Qual è l’utilità delle soluzioni saline nel trattamento della sinusite?

«Per la decongestione delle prime vie aeree negli ultimi anni si è fatto largo ricorso all’utilizzo di soluzioni saline isotoniche (0.9%) ed ipertoniche (maggiore di 0.9%) .La normale soluzione fisiologica svolge solo un ruolo meccanico, cioè di semplice lavaggio, mentre le soluzioni ipertoniche determinano un richiamo di acqua che riduce considerevolmente la viscosità dei muchi migliorando la clearance muco-ciliare e favorendo l’allontanamento di virus, batteri, pollini, macro e micro particelle. Tutto questo implica in maniera più o meno diretta la riduzione della congestione,della flogosi e una ridotta incidenza di infezioni batteriche».

Qual è invece l’utilità della terapia fatta con aerosol?

«La somministrazione per via inalatoria di un farmaco, mediante aerosolterapia, permette un’efficacia terapeutica elevata. Il farmaco, infatti, è diffuso direttamente al bersaglio da trattare, ne sono richiesti dosaggi ridotti per sortire l’effetto terapeutico e si ha minima incidenza di eventuali effetti collaterali, nettamente inferiori rispetto a quelli determinati dalla somministrazione sistemica. Si ha la possibilità, infine, di curare selettivamente le vie aeree alte, medie o basse in base al diametro delle particelle che vengono nebulizzate».

Il rinowash a cosa serve?

«Il rinowash è uno strumento che si collega a un apparecchio aereosolico tradizionale e nebulizza particelle con diametro superiore a 10 micron. In questo modo le particelle dell’aereosol entrano nelle cavità sinusali e non nelle vie aeree inferiori, dove risultano troppo grandi. In questo modo si ottiene il massimo effetto terapeutico sulle sinusiti, sia acute sia croniche. Uno strumento di recente sviluppo, chiamato Spray-sol, infine, collegato a una siringa, nebulizza nel naso particelle di diametro analogo al Rinowash, a minor costo, senza energia elettrica e in minor tempo».

Può essere utile ricorrere alla terapia inalatoria termale?

«La terapia inalatoria termale con acqua sulfurea, è indicata per curare le forme infettive e infiammatorie caratterizzate dalla presenza di molte secrezioni catarrali. Le acque sulfuree salso-bromo-iodiche sono capaci di intervenire sia sulla produzione di muco (azione mucoregolatrice) sia sulla sua fluidificazione (azione mucolitica). L’azione terapeutica principale è quella di prevenire le riacutizzazioni della sinusite e la sua cronicizzazione».

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