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La forma del nostro naso è in parte dovuta al clima in cui hanno vissuto i nostri antenati. Narici più larghe sono legate a un passato trascorso in zone calde e umide, mentre narici più strette sono riconducibili a condizioni fredde e secche. Collegamenti che erano già stati ipotizzati, ma su cui è tornato un gruppo di ricerca interdisciplinare dalla Pennsylvania State University.

Nello studio pubblicato su PLOS Genetics i ricercatori hanno dimostrato che le differenze nella forma del naso tra le diverse popolazioni non possono essere solamente spiegate attraverso l’intervento di fattori casuali che si sono susseguiti nel tempo. La tesi è che sia entrata in gioco anche la selezione naturale, favorendo la struttura e le caratteristiche che si adattavano meglio all’ambiente circostante.

LO STUDIO STATISTICO

Realizzando modelli tridimensionali di nasi di persone provenienti da differenti parti del mondo, è stata fatta un’analisi statistica che ha messo in relazione la distribuzione spaziale dei tratti del naso rispetto alla temperatura e al grado di umidità. Le differenze rilevate non erano solamente imputabili alla cosiddetta deriva genetica, ossia un processo evolutivo legato a modifiche casuali che intervengono sulle generazioni di una popolazione.

Doveva esserci stato anche un meccanismo di adattamento all’ambiente esterno. Ma i ricercatori hanno anche ipotizzato che l’evoluzione della forma del naso sia stata condizionata da fattori di natura sessuale. La considerazione di narici più o meno strette come fattore di bellezza in una certa zona del pianeta potrebbe aver favorito un modello di naso rispetto all’altro, secondo i principi della selezione naturale.

IMPLICAZIONI SANITARIE

Questi studi hanno anche delle implicazioni sulla salute. La forma del naso infatti influenza il modo in cui l’aria viene riscaldata e umidificata prima di arrivare ai polmoni, intervenendo anche sul rischio di contrarre infezioni respiratorie. Si potrebbe, ad esempio, capire se certe persone sono più soggette al rischio di malattie di questo genere.

Per quanto riguarda le ricerche sull’adattamento all’ambiente e al clima diventa importante poi studiare quanto questo processo sia stato rilevante per la diffusione di malattie a trasmissione genetica come l’anemia falciforme o a disturbi come l’intolleranza al lattosio.

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