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Forse non vi permetterà di vincere cinque medaglie alle Olimpiadi ma magari la dieta della ginnasta americana Simone Biles, rivelazione degli ultimi Giochi, potrà darvi una mano a sopravvivere al ritorno di settembre, tra rientri in ufficio, scuola al via e bambini da prendere e portare dovunque.

E allora al mattino cominciate con cereali, latte e uova, carne e pesce sono tassative a pranzo e cena e come spuntini puntate su banane e burro di arachidi. La campionessa mangia così. Non sono certo i consigli di un nutrizionista ma, almeno, si può prendere spunto.

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È stata la stessa Simone, 19 anni, a svelare i suoi segreti in un’intervista a Women’s Health ben prima di stupire il pubblico mondiale con inediti volteggi a mezz’aria sui tappetini di Rio. «Di solito faccio colazione con cereali (e qui cita il marchio di cui è testimonial ndr), oppure albume d’uovo», che è ricco di sostanze nutrienti ma contiene meno grassi e per questo è preferito dagli sportivi.

«Dopodiché vado in palestra: mi alleno dalle 9 alle 12 e poi torno a casa per pranzo: in genere mangio pollo o pesce per fare il pieno di proteine e affrontare altre tre ore di esercizi», ha raccontato.

Il cibo, però, non basta. Prima di ogni allenamento, Simone beve un integratore di proteine «Quando ho finito, mangio banane che contengono molto potassio e mi aiutano a tenere sotto controllo i crampi».

Nella sua borsa da palestra non manca nemmeno il burro di arachidi, un altro alimento con tante proteine che facilitano la costruzione di nuova massa muscolare. La cena è leggera: salmone, carote e riso, per prepararsi a una nuova giornata di sport.

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Nell’intervista, l’atleta da quattro ori e un bronzo olimpico ha raccontato anche della sua preparazione fisica. Per aumentare le proprie prestazioni e migliorare la muscolatura, gli sportivi sempre più spesso ricorrono al cross-training, l’allenamento incrociato, in cui si alternano diverse discipline e sono sollecitati vari muscoli. «L’anno scorso andavamo in piscina due volte alla settimana. Ogni volta nuotavamo per un miglio (1,6 chilometri). Abbiamo fatto corsa e, due anni fa, bicicletta: pedalavamo per 10 miglia (16 chilometri) una volta ogni sette giorni», ha spiegato la Biles. Attività tradizionali che, magari a ritmi inferiori e in assenza di particolari problemi di salute, possono provare tutti.

Ma oltre al corpo bisogna pensare ad allenare la testa. Nonostante i risultati sul campo, la giovane americana ha ammesso di avere ancora qualche difficoltà a essere davvero sicura di sé. «Tutte le volte che ci avviciniamo a una gara, anche se ho provato e riprovato l’esercizio per mesi mi dico: “Non ce la faccio più”. Sono nervosa. Lo sono sempre stata e lo sono ancora oggi». È l’atteggiamento sbagliato. E lei lo sa. «Quando uno crede in se stesso e si butta anima e corpo in un progetto ce la fa. Per questo ai giovani atleti consiglio sempre di inseguire i loro sogni».

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