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Ai tempi del coronavirus e di quarantena, tra proibizioni e paure, tra una vicinanza eccessiva e una distanza estenuante, la sessualità sembra essere diventata opzionale e al tempo stesso indispensabile. Nostalgica e futuristica. Dispensatrice di paure e di desideri.

Il rapporto con la sessualità, momento storico a parte, non è uguale per tutti. C’è chi ne ha una necessità impellente e chi ne farebbe volentieri a meno. Chi in maniera insistente persegue e pedina il partner, chi fa una gimcana tra insistenze e resistenze e boicotta ogni forma di intimità. Per alcune persone diventa l’elisir di eterna giovinezza e per altre una fatica immensa, l’equivalente di un compito in classe.

C’è chi ama partner che non desidera e chi desidera partner che non ama; modus operandi amoroso che ricorda il potente meccanismo della scissione di freudiana memoria. C’è chi rinuncerebbe all’eros e alla sessualità a favore dell’empatia mentale ed emozionale con il partner. Senza sensi e senza corpo.

E chi farebbe volentieri a meno del contenuto intellettivo a favore di una sessualità agita all’insegna del corpo e niente più. Senza fronzoli, orpelli emozionali e comunicativi, postumi amorosi e necessità del cuore.

E poi ci sono le disfunzioni sessuali come il calo del desiderio (desiderio sessuale ipoattivo), il disturbo da avversione sessuale ( DAS), i pazienti fobici, le coppie eroticamente infelici, gli incompatibili, i traumi d’infanzia.

Traumi psichici o noia. Un amore senza corpo

Le motivazioni che sottendono la fuga dalla sessualità - e della sessualità dalla coppia - sono tante e varie. L’infanzia, come sempre, quando è ancora dolente e irrisolta, agisce indisturbata e mortifica la dimensione adulta e desiderante della sessualità.

I traumi psichici non elaborati e risolti - per esempio un pregresso abuso, un rapporto di coppia che ha lasciato in dote abbondanti quote di sofferenza, figure genitoriali ingombranti e manipolative, disfunzioni sessuali mai curate e ancora presenti, dolori del corpo o del cuore, possono lavorare in sordina e disinnescare la carica erotica: così, invece di appassionare i partner li fa appassire.

Alcune persone, pur di non soffrire ancora e di non sperimentare quella sgradevole sensazione di incompiutezza o di dolore fisico o psichico, virano verso l’asessualità o la marcata deflessione del desiderio sessuale. Quando una coppia, o uno dei due, sprofonda nel silenzio dei sensi diventa assolutamente indispensabile capire il perché; potrebbe trattarsi di una sindrome da avversione sessuale (DAS), di una crisi di coppia silente, di una depressione mascherata, di tanto altro.

La ricerca delle cause, detta etiologia, passa dalla disamina del singolo e della coppia, della conoscenza approfondita ed empatica della loro storia di vita, della loro condizione di salute psico-fisica e delle dinamiche visibili e soprattutto invisibili che caratterizzano la loro relazione.

Diventa obbligatorio analizzare la salute fisica e psichica di entrambi i membri della coppia - se uno dei due soffre di dispareunia, di dolore sessuale, o di altre disfunzioni sessuali, la dimensione desiderante della loro vita a due viene inevitabilmente mortificata - la loro storia di vita, il rapporto con il piacere e il non piacere, con l’immaginario erotico.

La disamina dell’immaginario erotico è un grande capitolo dell’anamnesi psico-sessuologica. Può capitare, infatti, che un paziente abbia un immaginario erotico abitato da determinati contenuti che va a visitare di tanto in tanto, o frequentemente come si fa con un amore, che entra in conflitto con la vita sessuale, come nel caso di nuclei parafilici o di un’omosessualità latente.

L’eventuale presenza di patologia croniche, e dolore cronico, di lutti non elaborati, senza mai dimenticare la disamina della fase del ciclo di vita in cui si trova la coppia.

Se uno dei due è in menopausa, ha appena avuto un bambino, ha perso un lavoro o una persona cara, uno è particolarmente giovane e l’altro avanti negli anni.

Dalla compulsione all’astinenza forzata. Farne a meno o eccedere: quando e perché

Una nuova emergenza, ancor di più in tempi di quarantena da coronavirus ė la dipendenza da pornografia (sexual-addiction), una chiara preferenza del piacere solitario a scapito di quello condiviso; dimensione dilagante che coesiste in maniera paradossale con un alto numero di donne vaginismiche, donne vergini adulte, con la presenza di tante altre disfunzioni sessuali e con il calo del desiderio.

È chiaro che oggi la sessualità non naviga in buone acque. La sessualità è indispensabile all’amore e contribuisce alla qualità di vita, farne cronicamente a meno denuncia una problematica.

Esistono tante acrobazie comportamentali e psichiche che “aiutano” le persone che decidono, più o meno inconsapevolmente, di farne a meno.

La sublimazione, per esempio, è quel meccanismo che sposta una pulsione erotica e sessuale verso ciò che sessuale non è. Chi sublima con l’arte, chi non il lavoro, chi con tanto altro, assolutamente non consono alla sessualità fatta di corpo e di cuore.

C’è poi lo spostamento. Anche in questo caso una pulsione iniziale (erotica) viene diretta verso una meta secondaria, non erotica. Questo cambio di rotta ha come obiettivo quello di proteggere la persona dagli effetti ansiogeni della pulsione iniziale.

La confusione continua, abbiamo infatti anche un inciampo della psiche chiamato erotizzazione. L’attribuzione inconscia di un valore erotico a quello che erotico non è, come il cibo, il lavoro, le sofferenze d’infanzia.

Così, può capitare di avere il cibo che consola e si sostituisce al partner, il lavoro che diventa uno sposo o un amante passionale, finanche la manipolazione o la violenza che diventano surrogati dell’eros.

La psiche, talvolta, prosegue con i suoi pasticci e guai, e le incongruenze e le scissioni tra vita emotiva e sessualità prendono il posto di un rapporto ludico con la sessualità e il partner.

La vita emozionale, senza corpo e sensi, non può essere una valida alternativa alla vita sessuale e una coppia senza sesso è, indubbiamente, una coppia a rischio di crisi, di tradimento e di separazione.

Psiche e soma, e passione e amore sono due facce della stessa medaglia e come tali andrebbero vissute e portate in dote dentro la coppia.

Quando una problematica sessuale cammina sotto soglia e si inerpica sulla montagna delle incomprensioni, avremo partner inadeguati sotto le lenzuola e anche in soggiorno. Avere cura della salute sessuale e del legame diventa la strada maestra “salva coppia e salva umore”.

Alfabetizzazione sessuale, una possibile soluzione

L’educazione affettiva e sessuale, non obbligatoria nelle scuole italiane, dovrebbe servire ad effettuare una sorta di alfabetizzazione sessuale: insegnare ai giovani e agli adulti la prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, di gravidanze non desiderate, la promozione del benessere e di una sessualità consapevole.

Un altro obiettivo è quello di far passare un messaggio chiaro: esiste anche una sessualità ricca, vibrante, scaldata dal sentimento e dall’amore, non obbligatoriamente ginnica e ansiogena, scissa dall’erotismo e dall’intesa cognitiva.

La salute sessuale rimane il più importante approdo tra un amore senza corpo e un corpo senza amore.

*Valeria Randone è psicologa, specialista in sessuologia clinica, a Catania e Roma. www.valeriarandone.it

Ai tempi del coronavirus e di quarantena, tra proibizioni e paure, tra una vicinanza eccessiva e una distanza estenuante, la sessualità sembra essere diventata opzionale e al tempo stesso indispensabile. Nostalgica e futuristica. Dispensatrice di paure e di desideri.

Il rapporto con la sessualità, momento storico a parte, non è uguale per tutti. C’è chi ne ha una necessità impellente e chi ne farebbe volentieri a meno. Chi in maniera insistente persegue e pedina il partner, chi fa una gimcana tra insistenze e resistenze e boicotta ogni forma di intimità. Per alcune persone diventa l’elisir di eterna giovinezza e per altre una fatica immensa, l’equivalente di un compito in classe.

C’è chi ama partner che non desidera e chi desidera partner che non ama; modus operandi amoroso che ricorda il potente meccanismo della scissione di freudiana memoria. C’è chi rinuncerebbe all’eros e alla sessualità a favore dell’empatia mentale ed emozionale con il partner. Senza sensi e senza corpo.

E chi farebbe volentieri a meno del contenuto intellettivo a favore di una sessualità agita all’insegna del corpo e niente più. Senza fronzoli, orpelli emozionali e comunicativi, postumi amorosi e necessità del cuore.

E poi ci sono le disfunzioni sessuali come il calo del desiderio (desiderio sessuale ipoattivo), il disturbo da avversione sessuale ( DAS), i pazienti fobici, le coppie eroticamente infelici, gli incompatibili, i traumi d’infanzia.

Traumi psichici o noia. Un amore senza corpo

Le motivazioni che sottendono la fuga dalla sessualità - e della sessualità dalla coppia - sono tante e varie. L’infanzia, come sempre, quando è ancora dolente e irrisolta, agisce indisturbata e mortifica la dimensione adulta e desiderante della sessualità.

I traumi psichici non elaborati e risolti - per esempio un pregresso abuso, un rapporto di coppia che ha lasciato in dote abbondanti quote di sofferenza, figure genitoriali ingombranti e manipolative, disfunzioni sessuali mai curate e ancora presenti, dolori del corpo o del cuore, possono lavorare in sordina e disinnescare la carica erotica: così, invece di appassionare i partner li fa appassire.

Alcune persone, pur di non soffrire ancora e di non sperimentare quella sgradevole sensazione di incompiutezza o di dolore fisico o psichico, virano verso l’asessualità o la marcata deflessione del desiderio sessuale. Quando una coppia, o uno dei due, sprofonda nel silenzio dei sensi diventa assolutamente indispensabile capire il perché; potrebbe trattarsi di una sindrome da avversione sessuale (DAS), di una crisi di coppia silente, di una depressione mascherata, di tanto altro.

La ricerca delle cause, detta etiologia, passa dalla disamina del singolo e della coppia, della conoscenza approfondita ed empatica della loro storia di vita, della loro condizione di salute psico-fisica e delle dinamiche visibili e soprattutto invisibili che caratterizzano la loro relazione.

Diventa obbligatorio analizzare la salute fisica e psichica di entrambi i membri della coppia - se uno dei due soffre di dispareunia, di dolore sessuale, o di altre disfunzioni sessuali, la dimensione desiderante della loro vita a due viene inevitabilmente mortificata - la loro storia di vita, il rapporto con il piacere e il non piacere, con l’immaginario erotico.

La disamina dell’immaginario erotico è un grande capitolo dell’anamnesi psico-sessuologica. Può capitare, infatti, che un paziente abbia un immaginario erotico abitato da determinati contenuti che va a visitare di tanto in tanto, o frequentemente come si fa con un amore, che entra in conflitto con la vita sessuale, come nel caso di nuclei parafilici o di un’omosessualità latente.

L’eventuale presenza di patologia croniche, e dolore cronico, di lutti non elaborati, senza mai dimenticare la disamina della fase del ciclo di vita in cui si trova la coppia.

Se uno dei due è in menopausa, ha appena avuto un bambino, ha perso un lavoro o una persona cara, uno è particolarmente giovane e l’altro avanti negli anni.

Dalla compulsione all’astinenza forzata. Farne a meno o eccedere: quando e perché

Una nuova emergenza, ancor di più in tempi di quarantena da coronavirus ė la dipendenza da pornografia (sexual-addiction), una chiara preferenza del piacere solitario a scapito di quello condiviso; dimensione dilagante che coesiste in maniera paradossale con un alto numero di donne vaginismiche, donne vergini adulte, con la presenza di tante altre disfunzioni sessuali e con il calo del desiderio.

È chiaro che oggi la sessualità non naviga in buone acque. La sessualità è indispensabile all’amore e contribuisce alla qualità di vita, farne cronicamente a meno denuncia una problematica.

Esistono tante acrobazie comportamentali e psichiche che “aiutano” le persone che decidono, più o meno inconsapevolmente, di farne a meno.

La sublimazione, per esempio, è quel meccanismo che sposta una pulsione erotica e sessuale verso ciò che sessuale non è. Chi sublima con l’arte, chi non il lavoro, chi con tanto altro, assolutamente non consono alla sessualità fatta di corpo e di cuore.

C’è poi lo spostamento. Anche in questo caso una pulsione iniziale (erotica) viene diretta verso una meta secondaria, non erotica. Questo cambio di rotta ha come obiettivo quello di proteggere la persona dagli effetti ansiogeni della pulsione iniziale.

La confusione continua, abbiamo infatti anche un inciampo della psiche chiamato erotizzazione. L’attribuzione inconscia di un valore erotico a quello che erotico non è, come il cibo, il lavoro, le sofferenze d’infanzia.

Così, può capitare di avere il cibo che consola e si sostituisce al partner, il lavoro che diventa uno sposo o un amante passionale, finanche la manipolazione o la violenza che diventano surrogati dell’eros.

La psiche, talvolta, prosegue con i suoi pasticci e guai, e le incongruenze e le scissioni tra vita emotiva e sessualità prendono il posto di un rapporto ludico con la sessualità e il partner.

La vita emozionale, senza corpo e sensi, non può essere una valida alternativa alla vita sessuale e una coppia senza sesso è, indubbiamente, una coppia a rischio di crisi, di tradimento e di separazione.

Psiche e soma, e passione e amore sono due facce della stessa medaglia e come tali andrebbero vissute e portate in dote dentro la coppia.

Quando una problematica sessuale cammina sotto soglia e si inerpica sulla montagna delle incomprensioni, avremo partner inadeguati sotto le lenzuola e anche in soggiorno. Avere cura della salute sessuale e del legame diventa la strada maestra “salva coppia e salva umore”.

Alfabetizzazione sessuale, una possibile soluzione

L’educazione affettiva e sessuale, non obbligatoria nelle scuole italiane, dovrebbe servire ad effettuare una sorta di alfabetizzazione sessuale: insegnare ai giovani e agli adulti la prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, di gravidanze non desiderate, la promozione del benessere e di una sessualità consapevole.

Un altro obiettivo è quello di far passare un messaggio chiaro: esiste anche una sessualità ricca, vibrante, scaldata dal sentimento e dall’amore, non obbligatoriamente ginnica e ansiogena, scissa dall’erotismo e dall’intesa cognitiva.

La salute sessuale rimane il più importante approdo tra un amore senza corpo e un corpo senza amore.

*Valeria Randone è psicologa, specialista in sessuologia clinica, a Catania e Roma. www.valeriarandone.it