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Era un sospetto, piuttosto fondato. Oggi è quasi una certezza. Il lockdown non ha giovato a nessuno sul piano della salute mentale. Ma tra i più penalizzati ci sono stati sicuramente i bambini e gli adolescenti (comprese le loro famiglie) alle prese con disturbi psichiatrici e neurologici. A confermarlo è una ricerca italiana, coordinata dagli specialisti dell’Irccs Fondazione Stella Maris di Pisa, che hanno contattato oltre 700 famiglie di pazienti in cura con l’obiettivo di analizzare l’impatto che la pandemia e il lockdown hanno avuto sui loro figli: sia sulla salute psicofisica sia sulla continuità terapeutico-riabilitativa.

Il campione della ricerca

Per lo studio, effettuato in collaborazione con l’European Academy of Childhood Disability, sono state reclutate oltre 700 famiglie, mentre per il lavoro di comparazione sono stati selezionati circa 200 pazienti (1-18) per i quali era disponibile la compilazione da parte dei genitori di un questionario utilizzato negli studi epidemiologici (Child Behaviour Checklist) che fornisce un profilo delle problematiche emozionali e comportamentali. Obiettivo: evidenziare le differenze di comportamento tra prima e dopo il lockdown. I medici hanno contattato tutte queste famiglie durante il lockdown, al fine di comprendere come stavano vivendo la situazione e per cercare di capire quali fossero le criticità maggiormente emerse. Nell’ambito del questionario si è cercato, ad esempio, di comprendere l’utilizzo della teleriabilitazione come presidio per assicurare la continuità terapeutica nel corso del lungo isolamento. È così emerso che, durante l’emergenza, si è registrata una drastica e generale contrazione di tutti i trattamenti in presenza nelle diverse regioni, sebbene queste fossero diversamente rappresentati come campione di studio.

Effetti del lockdown e problematiche neuropsichiatriche

Nei bambini e ragazzi con problematiche neuropsichiatriche tra i 6 ai 18 anni è stato osservato un aumento della sintomatologia ossessiva-compulsiva, dei comportamenti correlati a un disturbo post-traumatico da stress e di alterazione del pensiero. Nei bambini tra 1 e 5 anni è invece emerso un aumento della sintomatologia ansiosa e delle lamentele somatiche come ad esempio mal di testa, mal di pancia. Sono invece in corso da parte degli specializzandi in neuropsichiatria infantile dell’Università di Pisa, analisi più approfondite, finalizzate ad individuare il peso che le singole diagnosi, le comorbidità, il genere, le difficoltà socio-economiche o logistiche familiari, possano aver avuto sulle modificazioni sintomatologiche rilevate.

Twitter @fabioditodaro

Era un sospetto, piuttosto fondato. Oggi è quasi una certezza. Il lockdown non ha giovato a nessuno sul piano della salute mentale. Ma tra i più penalizzati ci sono stati sicuramente i bambini e gli adolescenti (comprese le loro famiglie) alle prese con disturbi psichiatrici e neurologici. A confermarlo è una ricerca italiana, coordinata dagli specialisti dell’Irccs Fondazione Stella Maris di Pisa, che hanno contattato oltre 700 famiglie di pazienti in cura con l’obiettivo di analizzare l’impatto che la pandemia e il lockdown hanno avuto sui loro figli: sia sulla salute psicofisica sia sulla continuità terapeutico-riabilitativa.

Il campione della ricerca

Per lo studio, effettuato in collaborazione con l’European Academy of Childhood Disability, sono state reclutate oltre 700 famiglie, mentre per il lavoro di comparazione sono stati selezionati circa 200 pazienti (1-18) per i quali era disponibile la compilazione da parte dei genitori di un questionario utilizzato negli studi epidemiologici (Child Behaviour Checklist) che fornisce un profilo delle problematiche emozionali e comportamentali. Obiettivo: evidenziare le differenze di comportamento tra prima e dopo il lockdown. I medici hanno contattato tutte queste famiglie durante il lockdown, al fine di comprendere come stavano vivendo la situazione e per cercare di capire quali fossero le criticità maggiormente emerse. Nell’ambito del questionario si è cercato, ad esempio, di comprendere l’utilizzo della teleriabilitazione come presidio per assicurare la continuità terapeutica nel corso del lungo isolamento. È così emerso che, durante l’emergenza, si è registrata una drastica e generale contrazione di tutti i trattamenti in presenza nelle diverse regioni, sebbene queste fossero diversamente rappresentati come campione di studio.

Effetti del lockdown e problematiche neuropsichiatriche

Nei bambini e ragazzi con problematiche neuropsichiatriche tra i 6 ai 18 anni è stato osservato un aumento della sintomatologia ossessiva-compulsiva, dei comportamenti correlati a un disturbo post-traumatico da stress e di alterazione del pensiero. Nei bambini tra 1 e 5 anni è invece emerso un aumento della sintomatologia ansiosa e delle lamentele somatiche come ad esempio mal di testa, mal di pancia. Sono invece in corso da parte degli specializzandi in neuropsichiatria infantile dell’Università di Pisa, analisi più approfondite, finalizzate ad individuare il peso che le singole diagnosi, le comorbidità, il genere, le difficoltà socio-economiche o logistiche familiari, possano aver avuto sulle modificazioni sintomatologiche rilevate.

Twitter @fabioditodaro