Le micosi della pelle, le infezioni causate da funghi patogeni o miceti, sono estremamente frequenti e in costante aumento a causa dello stile di vita odierno. Molte persone le sviluppano a causa dell’assidua frequentazione di saune, palestre, piscine o comunque ambienti caldo umidi che ne favoriscono l’insediamento cutaneo.

I miceti, inoltre, attaccano e trovano vita facile tanto più il sistema immunitario è indebolito dallo stress cronico, ma anche da terapie antibiotiche prolungate o frequenti, dall’uso continuo di cortisonici o da trattamenti che determinano immunosoppressione come la radio o la chemioterapia.

Non è affatto raro, quindi, che all’avvicinarsi della primavera ci si ritrovi a fare i conti con fastidiose infezioni micotiche, anche a causa della debilitazione delle difese immunitarie messe a dura prova da virus influenzali e parainfluenzali e relative terapie.

INFEZIONI MICOTICHE: I PUNTI DEL CORPO IN CUI SONO PIU’ FREQUENTI

«Le infezioni micotiche cutanee, di più comune riscontro nella pratica dermatologica, sono causate da un gruppo eterogeneo di parassiti: i dermatofiti, i lieviti e le muffe. Tali microrganismi sono accomunati dalla capacità di sintetizzare la cheratinasi, un enzima che serve alla degradazione della cheratina degli epiteli cheratinizzati indispensabile alla loro sopravvivenza all’interno dello strato corneo cutaneo, delle unghie, dei peli e dei capelli» spiega il dottor Gianni Montesi Specialista in Dermatologia e Venereologia all’Ospedale Israelitico di Roma.

Nella metà dei casi le micosi sono causate proprio dai dermatofiti: «Il termine tinea, seguito dal nome dell’area interessata dall’infezione, indica la sede della micosi in atto. Tinea capitis se interessa il cuoio capelluto, tinea corporis se è interessato il tronco, tinea cruris se ad essere interessata è la regione inguinale, tinea manus, tine pedis, tinea unguium. Si parla di «intertrigo micotica», infine, se l’infezione interessa le pieghe come quella ascellare, inguinale o sottomammaria» chiarisce ancora il dottor Montesi .

ATTENZIONE ALLA SUDORAZIONE

Molte delle micosi di comune riscontro tendono a comparire nel periodo primaverile - estivo a causa dei cambiamenti della temperatura, dell’umidità cutanea e della produzione di sebo tipici di queste stagioni.

Il piede d’atleta è sicuramente una delle infezioni micotiche più diffuse e fastidiose: «Il piede d’atleta (tinea pedis), è causato da funghi del genere Tricophyton o più comunemente dalla Candida- spiega il dottor Montesi- Il persistere dell’umidità tra le dita dei piedi causato dall’ipersudorazione determinata dall’uso frequente di scarpe antitraspiranti o semplicemente dalla mancata asciugatura degli spazi interdigitali dopo la doccia, determina la comparsa di macerazione e fessurazione cutanea, un ambiente ideale per la proliferazione dei funghi.

Queste micosi sono difficili da debellare se non si interviene con una corretta asciugatura e con delle polveri antimicotiche che, oltre all’effetto antifungino, contribuiscono a tenere asciutta l’area dove vengono applicate».

LE ASCELLE E LA PARTE SOTTOSTANTE DEL SENO

Un discorso analogo può essere fatto per le micosi del cavo ascellare, del solco sottomammario e dell’inguine come precisa il dottor Montesi: «Le micosi in questi distretti anatomici sono più frequenti nei soggetti affetti da diabete e nei pazienti immunocompromessi, nei quali la stagione estiva può contribuire al peggioramento dei sintomi. Tali micosi sono molto spesso causate dalla Candida e si presentano con delle aree eritematose accompagnate da prurito e bruciore. La terapia si avvale sempre di una corretta asciugatura della zona e dell’utilizzo di creme o polveri antimicotiche associate a prodotti a base di eosina, sucralfato, solfato di rame o di zinco e i silicati che contribuiscono a ridurre l’infiammazione, l’umidità e la carica batterica della superficie cutanea».

LE MICOSI NELLE UNGHIE DELLE MANI E DEI PIEDI

Quando le infezioni micotiche interessano le unghie delle mani o dei piedi si parla di onicomicosi. «Queste infezioni insorgono più frequentemente tra i 20 e i 50 anni e sono molto comuni nei soggetti che presentano alterazioni della circolazione arteriosa, che indossano calzature poco traspiranti e che frequentano piscine, palestre e saune- spiega ancora il dottor Montesi che conclude- Le onicomicosi possono insorgere su unghie sane (onicomicosi primaria) oppure su unghie interessate da un’altra patologia (onicomicosi secondaria). L‘infezione può manifestarsi ai margini subungueali e coinvolgere la lamina ungueale in senso centripeto, può interessare solo la superficie della lamina ungueale, oppure può colpire inizialmente la porzione prossimale dell’unghia e poi migrare verso il margine libero. Tutte le onicomicosi, a prescindere dall’agente eziologico che le determina, sono di difficile eradicazione: è sempre consigliabile eseguire in laboratori attrezzati un esame microscopico e colturale dell’unghia in questione con lo scopo di identificare l’agente patogeno. La terapia normalmente si protrae per alcuni mesi soprattutto nelle onicomicosi dei piedi e consiste nell’applicare quotidianamente smalti antimicotici associati a farmaci antimicotici per bocca per 7 giorni al mese per alcuni mesi. Al termine della terapia si attende un mese e si ripete l’esame microscopico e colturale per essere certi dell’avvenuta guarigione».


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