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Partorire al tempo del coronavirus può essere più stressante e un evento vissuto in solitudine. Per le donne non affette da covid e che non abbiano sintomi influenzali le linee guida messe insieme da Sige e Aogoi , l’associazione degli ostretrici ospedalieri e quella dei ginecologi stabiliscono per le donne non affette da infezione covid né che abbiano sintomi influenzali che seguano la routine degli esami preparto e che prediligano il parto naturale.

Parenti ed amici non potranno entrare a vedere il bambino appena nato ma la donna potrà comunque essere seguita da una persona di fiducia (il marito o una doula) durante il travaglio e il parto. E una volta nato il bambino potrà, anzi dovrà, sono le indicazioni dell’OMS, allattare per almeno 6 mesi.

I reparti degli ospedali trasformati per il coronavirus: “Per le donne quasi impossibile abortire”

FLAVIA AMABILE

«I benefici dell’allattamento al seno superano qualsiasi rischio potenziale di trasmissione del virus attraverso il latte materno», scrive la rivista Epicentro dell’Istituto superiore di sanità, rischio quindi non accertato, alla luce di quanto sappiamo oggi.

La giovane mamma positiva al Covid: “A chi vuole uscire mostrate la foto di quando avevo il casco per respirare”

zaira mureddu

Nel caso di una sospetta positività la donna dovrà fare una tac al torace - è fondamentale per capire - lo stato dei polmoni. È un esame che non comporta rischi per il feto e sarà isolata dal resto delle mamme. Una situazione che vien da sé, il rischio di contagio con gli altri è altissimo: mamme e personale.

Sorpresa, nei giorni del coronavirus è boom di nascite a Torino: 462 parti in tre settimane

leonardo di paco

Avrà quindi, una propria stanza e indosserà la mascherina. Non le sarà possibile fare il parto in acqua perché il virus ha una via di trasmissione anche fecale ed è sconsigliato il cesareo. Il marito o un’altra persona di fiducia - lo dice ancora una volta l’OMS - potrà assistere al parto (avendo naturalmente tutti i dispositivi di protezione) e la donna dovrà avere una certa libertà di movimento durante il travaglio.

Gli ospedali italiani si sono attrezzati con percorsi esclusivi per i pazienti e le mamme COVID e non sempre le regole indicate dall’OMs e sottoscritte da decine di organizzazioni che si battono contro la violenza ostetrica vengono rispettate: la donna rimane sola a partorire con il personale ospedaliero, il padre può vedere i piccoli solo in videochiamata. Si preferisce prediligere la sicurezza degli operatori sanitari, schiacciando quelle che sono le prerogative di ogni donna: un parto il più possibile sereno ed in sicurezza.

Neonati e rischi da coronavirus: come tenerli in braccio proteggendo la loro salute

claudia carucci

Il virus covid 19 non passa attraverso la placenta, quindi anche una mamma positiva partorirà un bambino o una bambina sani. Lo sottolinea un articolo pubblicato dall’ospedale Maggiore di Milano e per questa ragione si consiglia il parto naturale a quello cesareo. I corsi preparto sono in questo ospedale stati sospesi ma ci si è attrezzati con corsi online

Sempre la rivista Epicentro ha pubblicato un articolo dal titolo «COVID-19 in gravidanza, parto e allattamento», un documento condiviso con tutte le regioni il 18 marzo.

Cita la società francese di neonatologia che raccomanda che nonostante la madre sia positiva il bambino non le venga sottratto ma rimanga con lei e sia subito allattato. Naturalmente la donna dovrà indossare la mascherina e lavarsi accuratamente le mani prima e dopo aver toccato il piccolo. Nessuna mascherina è invece necessaria per il neonato.

Dimesso il neonato di Bergamo positivo al coronavirus

Francesco Rigatelli

Infine, sempre Epicentro sottolinea che se il bambino deve essere separato dai genitori e dai «caregiver», il personale sanitario dovrebbe essere formato anche sulla salute mentale e il supporto psicologico. Il rischio di tenere il bambino a stretto contatto con la madre dovrebbero essere discussi in primo luogo con lei.

Partorire al tempo del coronavirus può essere più stressante e un evento vissuto in solitudine. Per le donne non affette da covid e che non abbiano sintomi influenzali le linee guida messe insieme da Sige e Aogoi , l’associazione degli ostretrici ospedalieri e quella dei ginecologi stabiliscono per le donne non affette da infezione covid né che abbiano sintomi influenzali che seguano la routine degli esami preparto e che prediligano il parto naturale.

Parenti ed amici non potranno entrare a vedere il bambino appena nato ma la donna potrà comunque essere seguita da una persona di fiducia (il marito o una doula) durante il travaglio e il parto. E una volta nato il bambino potrà, anzi dovrà, sono le indicazioni dell’OMS, allattare per almeno 6 mesi.

I reparti degli ospedali trasformati per il coronavirus: “Per le donne quasi impossibile abortire”

FLAVIA AMABILE

«I benefici dell’allattamento al seno superano qualsiasi rischio potenziale di trasmissione del virus attraverso il latte materno», scrive la rivista Epicentro dell’Istituto superiore di sanità, rischio quindi non accertato, alla luce di quanto sappiamo oggi.

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zaira mureddu

Nel caso di una sospetta positività la donna dovrà fare una tac al torace - è fondamentale per capire - lo stato dei polmoni. È un esame che non comporta rischi per il feto e sarà isolata dal resto delle mamme. Una situazione che vien da sé, il rischio di contagio con gli altri è altissimo: mamme e personale.

Sorpresa, nei giorni del coronavirus è boom di nascite a Torino: 462 parti in tre settimane

leonardo di paco

Avrà quindi, una propria stanza e indosserà la mascherina. Non le sarà possibile fare il parto in acqua perché il virus ha una via di trasmissione anche fecale ed è sconsigliato il cesareo. Il marito o un’altra persona di fiducia - lo dice ancora una volta l’OMS - potrà assistere al parto (avendo naturalmente tutti i dispositivi di protezione) e la donna dovrà avere una certa libertà di movimento durante il travaglio.

Gli ospedali italiani si sono attrezzati con percorsi esclusivi per i pazienti e le mamme COVID e non sempre le regole indicate dall’OMs e sottoscritte da decine di organizzazioni che si battono contro la violenza ostetrica vengono rispettate: la donna rimane sola a partorire con il personale ospedaliero, il padre può vedere i piccoli solo in videochiamata. Si preferisce prediligere la sicurezza degli operatori sanitari, schiacciando quelle che sono le prerogative di ogni donna: un parto il più possibile sereno ed in sicurezza.

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claudia carucci

Il virus covid 19 non passa attraverso la placenta, quindi anche una mamma positiva partorirà un bambino o una bambina sani. Lo sottolinea un articolo pubblicato dall’ospedale Maggiore di Milano e per questa ragione si consiglia il parto naturale a quello cesareo. I corsi preparto sono in questo ospedale stati sospesi ma ci si è attrezzati con corsi online

Sempre la rivista Epicentro ha pubblicato un articolo dal titolo «COVID-19 in gravidanza, parto e allattamento», un documento condiviso con tutte le regioni il 18 marzo.

Cita la società francese di neonatologia che raccomanda che nonostante la madre sia positiva il bambino non le venga sottratto ma rimanga con lei e sia subito allattato. Naturalmente la donna dovrà indossare la mascherina e lavarsi accuratamente le mani prima e dopo aver toccato il piccolo. Nessuna mascherina è invece necessaria per il neonato.

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Francesco Rigatelli

Infine, sempre Epicentro sottolinea che se il bambino deve essere separato dai genitori e dai «caregiver», il personale sanitario dovrebbe essere formato anche sulla salute mentale e il supporto psicologico. Il rischio di tenere il bambino a stretto contatto con la madre dovrebbero essere discussi in primo luogo con lei.