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Donare il sangue è un gesto d’amore molto concreto. Ecco perché anche quest’anno proprio durante la settimana di San Valentino dedicata all’amore e agli innamorati riparte l’ottava edizione di Dona con Amore, la manifestazione nazionale e internazionale di promozione sociale, dedicata alla sensibilizzazione, donazione del sangue e all’integrazione socio-culturale.

La manifestazione gode del patrocinio del Ministero della Difesa ed è sostenuta da DONATION Italia, Avis Comunale di Salerno, Rete dei Giovani per Salerno, ESN Salerno Erasmus Student Network, Fondazione Comunità Salernitana ONLUS e il Forum Regionale dei Giovani della Campania. L’intero programma 2020 che si concluderà domenica 16 febbraio, si articola in dieci tappe in tutta la Campania e in eventi collaterali nelle città di Madrid in Spagna e Kazanlăk in Bulgaria.

«L'ottava edizione di Dona con Amore ci vede ancora impegnati in una intensa attività di sensibilizzazione alla donazione ed in particolare del dono del sangue, vero atto di amore e di elevata sensibilità civica. La donazione di sangue deve essere un atto di generosità da ripetersi nel tempo non limitandolo solo a questo momento poiché gli ammalati necessitano di questo bene prezioso tutto l'anno. – Commenta Luigi Amoroso, Presidente Avis Salerno che aggiunge - Con la donazione si fa anche prevenzione poiché prima della stessa si viene controllati da un medico esperto e successivamente con gli esami eseguiti sul sangue donato, si ha uno screening quasi completo del proprio stato di salute. L'iniziativa di Dona con Amore oltre alla donazione del sangue va estesa e intesa come una forma di donazione ad ampio spettro che ci vede tutti riversati verso un unico obiettivo aiutare chi ha bisogno».

Perché donare il sangue?

Il sangue umano non è riproducibile in laboratorio: si può solo donare. Per ogni unità di sangue intero donato possono essere prodotti fino a tre emocomponenti mediante separazione: concentrati di globuli rossi, concentrati piastrinici e plasma. Avere a disposizione sangue significa poter intervenire prontamente in caso di incidenti stradali, trapianti o emergenze chirurgiche. Il sangue donato, inoltre, è fondamentale per garantire la sopravvivenza delle migliaia di persone che soffrono di malattie del sangue e che per questo hanno bisogno periodicamente o quotidianamente di trasfusioni o farmaci derivati del plasma. In Italia tutte le persone che decidono di diventare donatori sono sottoposte a regolari controlli, per assicurarsi proprio che la donazione non danneggi la salute del donatore stesso e del ricevente e per garantire la qualità e la sicurezza del sangue donato. Possono donare tutte le persone con più di 18 anni, in buona salute,dopo essere stati sottoposti a controlli ematochimici e a visita medica. L’unica accortezza da seguire è quella di evitare di fare nel giorno della donazione attività fisica intensa o lavori gravosi .

Donare il sangue in sicurezza

In Italia il Centro Nazionale Sangue (CNS) svolge funzione di controllo e coordinamento tecnico-scientifico della rete trasfusionale italiana. In questo periodo di infezione da nuovo Coronavirus il CNS, conformemente alle indicazioni precauzionali dell’ECDC, ha attivato le disposizioni di sicurezza per prevenirne la diffusione, nonostante non siano documentati contagi mediante la trasfusione di emocomponenti. In tutte le strutture presso le quali è possibile donare il sangue sono state rafforzate le misure di sorveglianza anamnestica del donatore per viaggi nell’area interessata. Viene applicato, inoltre, il criterio di sospensione temporanea di 21 giorni dal rientro per i donatori che abbiano soggiornato nell’area interessata o di sospensione temporanea per 28 giorni dalla risoluzione dei sintomi o dall’interruzione dell’eventuale terapia per i donatori con anamnesi positiva per infezione da COVID-2019. «Il Centro Nazionale Sangue monitora l’evoluzione della situazione epidemiologica di concerto con gli organismi e le istituzioni preposte sia nazionali sia internazionali» chiarisce Giancarlo Liumbruno, direttore generale del CNS.

Quando un donatore abituale deve astenersi dalla donazione

«Il sangue e gli emocomponenti si possono donare solo se si è in buone condizioni di salute; pertanto il donatore che fosse affetto anche da una semplice influenza è tenuto a posticipare la propria donazione di almeno 2 settimane dalla completa guarigione- Spiega ancora il dottor Liumbruno che conclude- Al contempo esistono una serie di pratiche o comportamenti che espongono una persona a rischio di contrarre un’infezione che potrebbe essere trasmessa a un paziente attraverso la trasfusione, come ad esempio sottoporsi a un tatuaggio o all’applicazione di un piercing o avere rapporti sessuali a rischio. Tali comportamenti o pratiche devono essere comunicati al medico responsabile della selezione, che sospenderà il donatore per un periodo di 4 mesi. Il periodo di sospensione si applica anche per il donatore con storia recente di interventi chirurgici maggiori o esami endoscopici come ad esempio la colon- o gastroscopia eseguiti con strumenti flessibili. Questa accortezza previene il rischio di raccogliere la donazione da un soggetto che ha contratto un virus, ma non ha ancora sviluppato marcatori rilevabili attraverso i test che vengono eseguiti per legge all’atto della donazione».

Donare il sangue è un gesto d’amore molto concreto. Ecco perché anche quest’anno proprio durante la settimana di San Valentino dedicata all’amore e agli innamorati riparte l’ottava edizione di Dona con Amore, la manifestazione nazionale e internazionale di promozione sociale, dedicata alla sensibilizzazione, donazione del sangue e all’integrazione socio-culturale.

La manifestazione gode del patrocinio del Ministero della Difesa ed è sostenuta da DONATION Italia, Avis Comunale di Salerno, Rete dei Giovani per Salerno, ESN Salerno Erasmus Student Network, Fondazione Comunità Salernitana ONLUS e il Forum Regionale dei Giovani della Campania. L’intero programma 2020 che si concluderà domenica 16 febbraio, si articola in dieci tappe in tutta la Campania e in eventi collaterali nelle città di Madrid in Spagna e Kazanlăk in Bulgaria.

«L'ottava edizione di Dona con Amore ci vede ancora impegnati in una intensa attività di sensibilizzazione alla donazione ed in particolare del dono del sangue, vero atto di amore e di elevata sensibilità civica. La donazione di sangue deve essere un atto di generosità da ripetersi nel tempo non limitandolo solo a questo momento poiché gli ammalati necessitano di questo bene prezioso tutto l'anno. – Commenta Luigi Amoroso, Presidente Avis Salerno che aggiunge - Con la donazione si fa anche prevenzione poiché prima della stessa si viene controllati da un medico esperto e successivamente con gli esami eseguiti sul sangue donato, si ha uno screening quasi completo del proprio stato di salute. L'iniziativa di Dona con Amore oltre alla donazione del sangue va estesa e intesa come una forma di donazione ad ampio spettro che ci vede tutti riversati verso un unico obiettivo aiutare chi ha bisogno».

Perché donare il sangue?

Il sangue umano non è riproducibile in laboratorio: si può solo donare. Per ogni unità di sangue intero donato possono essere prodotti fino a tre emocomponenti mediante separazione: concentrati di globuli rossi, concentrati piastrinici e plasma. Avere a disposizione sangue significa poter intervenire prontamente in caso di incidenti stradali, trapianti o emergenze chirurgiche. Il sangue donato, inoltre, è fondamentale per garantire la sopravvivenza delle migliaia di persone che soffrono di malattie del sangue e che per questo hanno bisogno periodicamente o quotidianamente di trasfusioni o farmaci derivati del plasma. In Italia tutte le persone che decidono di diventare donatori sono sottoposte a regolari controlli, per assicurarsi proprio che la donazione non danneggi la salute del donatore stesso e del ricevente e per garantire la qualità e la sicurezza del sangue donato. Possono donare tutte le persone con più di 18 anni, in buona salute,dopo essere stati sottoposti a controlli ematochimici e a visita medica. L’unica accortezza da seguire è quella di evitare di fare nel giorno della donazione attività fisica intensa o lavori gravosi .

Donare il sangue in sicurezza

In Italia il Centro Nazionale Sangue (CNS) svolge funzione di controllo e coordinamento tecnico-scientifico della rete trasfusionale italiana. In questo periodo di infezione da nuovo Coronavirus il CNS, conformemente alle indicazioni precauzionali dell’ECDC, ha attivato le disposizioni di sicurezza per prevenirne la diffusione, nonostante non siano documentati contagi mediante la trasfusione di emocomponenti. In tutte le strutture presso le quali è possibile donare il sangue sono state rafforzate le misure di sorveglianza anamnestica del donatore per viaggi nell’area interessata. Viene applicato, inoltre, il criterio di sospensione temporanea di 21 giorni dal rientro per i donatori che abbiano soggiornato nell’area interessata o di sospensione temporanea per 28 giorni dalla risoluzione dei sintomi o dall’interruzione dell’eventuale terapia per i donatori con anamnesi positiva per infezione da COVID-2019. «Il Centro Nazionale Sangue monitora l’evoluzione della situazione epidemiologica di concerto con gli organismi e le istituzioni preposte sia nazionali sia internazionali» chiarisce Giancarlo Liumbruno, direttore generale del CNS.

Quando un donatore abituale deve astenersi dalla donazione

«Il sangue e gli emocomponenti si possono donare solo se si è in buone condizioni di salute; pertanto il donatore che fosse affetto anche da una semplice influenza è tenuto a posticipare la propria donazione di almeno 2 settimane dalla completa guarigione- Spiega ancora il dottor Liumbruno che conclude- Al contempo esistono una serie di pratiche o comportamenti che espongono una persona a rischio di contrarre un’infezione che potrebbe essere trasmessa a un paziente attraverso la trasfusione, come ad esempio sottoporsi a un tatuaggio o all’applicazione di un piercing o avere rapporti sessuali a rischio. Tali comportamenti o pratiche devono essere comunicati al medico responsabile della selezione, che sospenderà il donatore per un periodo di 4 mesi. Il periodo di sospensione si applica anche per il donatore con storia recente di interventi chirurgici maggiori o esami endoscopici come ad esempio la colon- o gastroscopia eseguiti con strumenti flessibili. Questa accortezza previene il rischio di raccogliere la donazione da un soggetto che ha contratto un virus, ma non ha ancora sviluppato marcatori rilevabili attraverso i test che vengono eseguiti per legge all’atto della donazione».