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Chiunque abbia provato a rimanere incinta avrà quasi certamente pensato che una buona strategia per aumentare le probabilità di successo fosse rimanere distesa qualche minuto dopo il rapporto, per facilitare l’incontro tra spermatozoo e ovocita. Questa convinzione è talmente radicata che anche in caso di inseminazione intrauterina (IUI), la più semplice metodica di riproduzione assistita, la donna in genere rimane a riposo sdraiata qualche minuto prima di alzarsi e di riprendere qualunque attività. La verità è che questa mossa non fa la differenza. Le raccomandazioni sulle posizioni che possano favorire il concepimento sarebbero del tutto inutili. Lo dimostra uno studio olandese piuttosto ampio condotto su un totale di 479 donne sottoposte a più di un’inseminazione intrauterina per un totale di 2000 IUI.

I ricercatori sono partiti proprio da alcuni studi precedenti, del 2009 e del 2015, che avevano dimostrato un certo beneficio di questa pratica. Eppure, come ha spiegato la responsabile dello studio, la professoressa Joukje van Rijswijk del VU University Medical Center Amsterdam presentando il lavoro all’European Society of Human Reproduction and Endocrinology annual meeting a Helsinki in Finlandia, «sappiamo da altri studi che il seme raggiunge le tube di Falloppio cinque minuti dopo l’inseminazione intrauterina e che può poi sopravvivere per molti giorni. Perché restare a letto dovrebbe mai influire su questo? Non ci sono spiegazioni biologiche ad un effetto positivo del restare distesi».

Le donne sono state assegnate a due gruppi: alcune dovevano restare distese per 15 minuti e le altre potevano alzarsi e camminare immediatamente subito dopo l’inseminazione. Ebbene, dai risultati non emerge nessuna differenza tra i due gruppi quanto all’esito della procedura, terminata con successo nel 32,2% dei casi di coloro che erano rimaste sdraiate e nel 40,3% dei casi di coloro che si erano subito alzate in piedi.

Lo studio riguarda solo l’inseminazione artificiale dunque, precisano gli autori, nessuna conclusione può esser tratta sugli effetti del rimanere distese in caso di fecondazione naturale; tuttavia, come ha detto la professoressa Van Rijswijk, «crediamo che i nostri risultati in questi grande studio randomizzato siano solidi e sufficientemente forti da rendere obsolete le raccomandazioni di restare a letto dopo il rapporto».

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