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88 pazienti giapponesi, affetti da immunodeficienze primarie, sono stati sottoposti ad infusione di cellule staminali cordonali da donatore non famigliare. In particolare le patologie erano: immunodeficienza severa combinata (SCID), sindrome di Wiskott-Aldrich (WAS), malattia cronico granulomatosa, neutropenia severa congenita ed altre immunodeficienze. Complessivamente, a seguito dell'infusione è stato osservato un tasso di sopravvivenza generale a 5 anni pari al 69%, in particolare del 71% ed 82% per SCID e WAS rispettivamente. L'incidenza cumulativa di malattia del trapianto contro l'ospite (GVHD) nella forma acuta di grado 2-4 a 100 giorni dal trapianto era pari al 28% mentre, l'inidenza di GVHD cronica a 180 giorni era pari al 13%. I risultati ottenuti indicano la possibilità di utilizzare le cellule staminali del cordone ombelicale da donatore non famigliare nel trattamento di immunodeficienze primarie, qualora il paziente non abbia a disposizione un donatore familiare (fratello) compatibile.

Fonte: British Journal of Haematology