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Con “uso autologo” si intende il trapianto di cellule staminali in cui il soggetto donatore coincide con il ricevente. Tale utilizzo non genera alcun problema di compatibilità in quanto le cellule trapiantate vengono riconosciute come “self” dal sistema immunitario dell’ospite senza quindi dare adito a fenomeni di rigetto. In riferimento alla somministrazione allogenica delle cellule staminali del cordone ombelicale, riveste particolare importanza importanza terapeutica la constatazione che tali cellule esprimono a bassi livelli gli antigeni del sistema HLA I e non esprimono quelli del HLA II (ed annesse molecole costimolatorie) (1). Questo assetto causa una maggior tollerabilità delle staminali cordonali in trapianti allogenici rispetto all’utilizzo di altre fonti cellulari, come ad esempio midollo osseo. La minimizzazione delle conseguenze post trapianto (rigetto e malattia del trapianto contro l’ospite, GVHD) è ulteriormente agevolata dalla presenza di cellule T regolatorie presenti nel sangue del cordone ombelicale in grado di modulare la risposta immunitaria verso alloantigeni (2; 3).