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parto in acqua sorgenteQuando si parla di parto in acqua molto spesso vengono elencati i benefici per la donna, mentre molto più raramente ci si concentra su quelli per il neonato. Che ci sono.

Perché venire al mondo nell’acqua è un vantaggio anche per il piccolino. Ed ecco perché. Il primo motivo è che il passaggio dal liquido amniotico all’acqua della vasca rende il parto meno traumatico per il bambino. Oltretutto la temperatura è uguale: 37 gradi nella pancia della mamma, 37 gradi nella vasca. Proprio per
questo molti neonati neanche piangono quando nascono in acqua e non perché qualcosa non vada, ma perché l’impatto con il mondo esterno è
decisamente più “soft”.

Un altro aspetto positivo è che il contatto con la mamma è immediato: il tempo di “sgusciare” fuori e subito si è pelle a pelle. Questo abbraccio
speciale tra l’altro è importante anche per l’avvio dell’allattamento e non c’è nessuna fretta di interromperlo. Molte mamme si preoccupano che il bambino in acqua possa soffocare. Un pericolo che non esiste. Ricordiamo che il feto è immerso per circa 9 mesi nel liquido amniotico e quindi il problema non sussiste minimamente. I neonati hanno il cosiddetto “diving reflex”, un riflesso automatico che fa sì che respirino soltanto quando entrano a contatto con l’aria.

In ambito di parto in acqua ora c’è una grande novità: WaterBirth. Si tratta di una app iOS, realizzata da Pharma Mum Italia e disponibile su App Store, che consente di partorire in acqua con la massima sicurezza, grazie all’impiego di moderne tecnologie, come smartwatch e smartphone. Dove sta la rivoluzione di WaterBirth? Nel fatto che consente la rilevazione dell’intensità delle contrazioni della donna direttamente dalla vasca, cosa impossibile finora. Vediamo come.

Attraverso lo smartwatch, la gestante che si appresta a partorire in acqua può registrare l'inizio e la fine di ogni contrazione, indicandone anche l'intensità
(alta, media o bassa), con un semplice tocco sul dispositivo. In tempo reale, il personale medico e ostetrico può quindi verificare sullo smartphone la
frequenza, la durata e l'intensità delle contrazioni e, al contempo, tenere sotto controllo la frequenza cardiaca della donna, pure rilevata dallo smartwatch, in
modo da poter notare eventuali alterazioni. WaterBirth permette di avere una media delle contrazioni in diversi archi temporali (ultimi 30 minuti, ultima ora,
ultime 12 o 24 ore). Il vantaggio fondamentale per la gestante è quello di rimanere immersa nell'acqua, con i benefici che questa comporta (contrazioni meno dolorose, maggiore rilassamento etc.).

Tutte le altre informazioni su WaterBirth le trovate qui: www.pharmamum.it