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Le cellule staminali del cordone ombelicale hanno trovato applicazione come trattamento terapeutico di diverse patologie ed il loro utilizzo è stato proposto sia in forma allogenica che autologa. Uno studio di lunga durata, in cui sono stati analizzati gli esiti relativi al trapianto di cellule staminali da midollo osseo (autologhe, relate ed unrelated)  e cordone ombelicale (unrelated) in 623 pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta, ha evidenziato che il trapianto di cellule staminali unrelated induce risultati simili a quanto ottenuto con cellule midollari related o “well matched”, sia in termini di sopravvivenza globale che di sopravvivenza libera da leucemia (1). In aggiunta, in uno studio prospettico in cui 90 pazienti, per lo più affetti da leucemia mieloide acuta, hanno ricevuto trapianto o di midollo osseo da donatore compatibile  (n=47) o di cellule staminali cordonali da donatore non imparentato (n=43), ha mostrato che la somministrazione di staminali del cordone ombelicale comporta un minor rischio di insorgenza di “malattia del trapianto verso l’ospite” (GVHD) ad 1 anno dal trattamento rispetto alle staminali midollari (2). Recentemente, è stato eseguito uno studio multicentrico retrospettivo riguardante il trattamento di 64 bambini, affetti da sindromi ereditarie di insufficienza del midollo osseo, sottoposti a trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale da donatore familiare e non familiare (3). I risultati di questo studio indicano che l’utilizzo di staminali cordonali rappresenta una importante opzione terapeutica nella cura di quei pazienti che non hanno a disposizione un donatore fratello compatibile.