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Gridare è un comportamento vocale sbagliato e può arrecare danni alle corde vocali.

Molte categorie professionali, ad esempio insegnanti, avvocati, animatori, utilizzano la voce gridata come modalità comunicativa perchè pensano, erroneamente, che in questo modo arrivino in maniera più efficiente al loro "pubblico". Non è così. Gridare è rischioso, faticoso, fastidioso ed eccitante per gli uditori, ad esempio gli alunni di una classe, che  traggono da questa modalità anche un esempio vocale negativo.

Una precisazione: ciò che fa ammalare la voce non è però l'occorrenza occasionale di  questo comportamento, ma la messa in atto di abitudini vocali che presentano tale comportamento come stile comunicativo abituale.

SPORADICAMENTE si può gridare, ma questo non deve divenire una abitudine comunicativa.

Cosa succede alle corde vocali?

•Le corde vocali, quando si grida, vengono allungate e spinte con violenza l'una contro l'altra.

•Si genera così un trauma contusivo al centro del legamento vocale, zona in cui, a lungo andare, prendono origine i noduli.

Perchè alcune categorie professionali ricorrono alla voce gridata nella loro pratica lavorativa?

Gridare vuol dire aumentare il volume, ovvero l'intensità, della voce. Solitamente si grida per essere uditi in lontananza , ma una voce che deve "arrivare" lontano deve essere, non solo udibile, ma intellegibile. Ciò non avviene solo alzando il volume, anzi tal volta il segnale seppur udito, non riesce ad essere "compreso".  Per raggiungere sia l'udibilità che l'intellegibilità bisogna apprendere la portanza, un atletismo vocale.

La portanza si apprende durante i corsi preventivi sull'uso corretto della voce per i professionisti vocali.