PISA. Con il patrocinio di Comune e Provincia di Pisa, tre giovani psicologhe pisane hanno attivato un centro di ascolto per la dipendenza dal gioco d'azzardo. Le dottoresse Felicita Dell'Aquila, Clelia Gaudiano e Chiara Toma offrono assistenza psicologica a chiunque voglia liberarsi dalla dipendenza da gioco: un incontro gratuito, rivolto tanto ai diretti interessati quanto ad eventuali familiari, per affrontare di petto la ludopatia e trovare assieme una via d'uscita. «Gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute - spiega Chiara Toma - rivelano che oggi in Italia esistono 700mila malati di gioco d'azzardo, 300mila dei quali patologici.
Non solo: il Cnr di Pisa avvisa che la ludopatia si sta diffondendo in maniera preoccupante anche tra gli adolescenti, visto che nel 2012 oltre un milione di studenti hanno rivelato di aver giocato soldi. La stima è che siano 100mila gli studenti che già presentano un profilo di rischio moderato e 70mila quelli con una modalità di gioco problematica, assolutamente da non confondere con un banale "vizio"».«A fronte di questi dati allarmanti - prosegue Felicita Dell'Aquila - la dipendenza dal gioco è oggi una patologia riconosciuta che rientra nei livelli essenziali di assistenza. Parliamo di una dipendenza cui è difficile sottrarsi, di una trappola che sottrae libertà alla persona e che alla lunga può portare a gravi conseguenze». Casi di cronaca, sempre meno sporadici, confermano che chi è affetto da ludopatia può arrivare progressivamente a trascurare il lavoro o lo studio, a commettere furti o frodi, fino a distruggere la propria vita e quella della famiglia.
La prima ripercussione è la rovina finanziaria, ma poi i rischi veri sono la compromissione dei rapporti sociali, il divorzio, la perdita del lavoro, lo sviluppo di dipendenze da droghe o alcol, e perfino al suicidio. «In certi casi - dice Clelia Gaudiano - la problematica può essere tale da dover ricorrere a un amministratore di sostegno, dopo una segnalazione della famiglia ai servizi sociosanitari del territorio. Questi, se sono a conoscenza di fatti tali da richiedere l'apertura del procedimento di amministrazione di sostegno, sono tenuti a proporre al giudice tutelare il ricorso o a fornirne comunque notizia al pm chiamato a valutare il caso e a decidere».«La nostra iniziativa di attivare un centro di ascolto per la ludopatia - conclude Chiara Toma - ha come obiettivo primario quello di offrire un primo spazio di ascolto, di accoglienza e di confronto ai dipendenti da gioco o ai loro familiari, con la possibilità di iniziare un trattamento individuale o di gruppo. Altri servizi proposti, in relazione alle esigenze, sono il sostegno psicologico ai familiari e la possibilità di avvalersi di una consulenza legale».