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Può l'ecocontrastografia caratterizzare lesioni focali epatiche e differenziale tra benigne e maligne evitando il ricorso ad altre tecniche d'imaging?

Can contrast-enhanced ultrasonography characterize focal liver lesions and differentiate between benign and malignant, thus providing a one-stop imaging service for patients?

D.D. Cokkinos, M.J. Blomley, C.J. Harvey, A. Lim, C. Cunningham, and D.O. Cosgrove

J Ultrasound. 2007 December; 10(4): 186–193.

immagine relativa ad una eco-contrastografia epaticaObiettivo

L'ecocontrastografia ha elevate sensibilità–specificità nel caratterizzare le lesioni focali epatiche. Tuttavia, a tutt'oggi non è stata valutata come metodica di imaging decisiva tale da non richiedere altre indagini di imaging. Nel presente studio è stata valutato in quanti casi l'ecocontrastografia ha fornito risultati tali da non richiedere altre indagini di imaging (in genere TC o RM).

Materiali e metodi

73 pazienti con 146 lesioni focali epatiche sono stati esaminati con ecografia basale, Doppler e ecocontrastografia (2 × 2.4 ml SonoVue, a basso indice meccanico (IM), trasduttori da 4–6 MHz, Toshiba Aplio/Siemens–Acuson Sequoia). I dati sono stati registrati in formato digitale e trasferiti alla work station attraverso un sistema PACS (GE) e rivisti da un Consulente Radiologo con elevata esperienza in ecocontrastografia, facendo riferimento ai criteri per la caratterizzazione delle lesioni focali epatiche dell'EFSUMB. Il confronto con TC–RM è stato effettuato solo nei casi in cui queste modalità di Imaging fossero disponibili, poiché lo scopo era di valutare l'accuratezza diagnostica dell'ecocontrastografia, indipendentemente dalla conferma di altre modalità di imaging. Pertanto le diagnosi fornite dall'ecocontrastografia non sono state successivamente necessariamente comprovate da altre modalità di imaging.

Risultati

118/146 (80.8%) lesioni focali epatiche sono state caratterizzate dall'ecocontrastografia. L'ecocontrastografia non ha caratterizzato 28/146 lesioni focali epatiche (19.2%). 130/146 lesioni (89.0%) sono state differenziate tra benigne e maligne. In 51/73 (69.9%) pazienti, tutte le lesioni sono state caratterizzate. Nei rimanenti 22/73 (30.1%), almeno una lesione non è stata caratterizzata. In 4/73 (5.5%) pazienti, l'ecocontrastografia ha rivelato altre lesioni rispetto all'ecografia basale. L'ecocontrastografia ha discriminato lesioni (benigne–maligne) in 59/73 (80.8%) casi. Non ha differenziato lesioni focali epatiche (benigne–maligne) in 14/73 (19.2%) pazienti, necessitando integrazione con altre metodiche di imaging.

Conclusioni

L'ecocontrastografia caratterizza l'80.8% e differenzia l'89% (benigne–maligne) delle lesioni focali epatiche. In 80.8% dei pazienti non sono state pertanto necessarie altre metodiche di imaging, risparmiando pertanto esposizione di radiazioni ai pazienti, tempo e denaro.