Negli ultimi anni sono stati realizzati importanti passi in avanti nella conoscenza dell’infezione da HPV, di conseguenza, delle sue manifestazioni cliniche nel maschio.
Il passo all'inserimento alla vaccinazione contro il papilloma virus anche per i giovani maschietti è per molti la soluzione ideale, come sostengono  alcune società scientifiche hanno suggerito un approccio più lungimirante ed a più ampio spettro raccomandando l’estensione della vaccinazione anche alla popolazione maschile.
Ricordiamo come Il Papilloma Virus Umano o HPV (acronimo di "Human Papilloma Virus" ) è un virus appartenente alla famiglia dei Papillomaviridae. Le infezioni da HPV sono estremamente diffuse e possono causare anche malattie della cute e delle mucose.

Solitamente l'infezione provocata da questo virus non causa nessuna alterazione e si risolve da sola. In una minoranza di casi invece provoca delle lesioni a livello del collo dell'utero. La maggior parte di esse guarisce spontaneamente, ma alcune, se non curate, progrediscono lentamente verso forme tumorali. Il virus si contrae generalmente attraverso rapporti sessuali, ma non si possono escludere vie indirette dell'infezione come bocca e unghie.

Quali sono le conseguenze dell’infezione da HPV nel maschio?

Nel maschio i condilomi anogenitali sono la più frequente manifestazione dell’infezione mentre la patologia neoplastica, più frequente nella donna, è sicuramente di più raro riscontro. Recentemente è stato mostrato come le lesioni orali siano maggiormente prevalenti nell’uomo (10,1% vs. 3,4% nel sesso femminile). I condilomi, seppur non rientrino tra le patologie gravate da mortalità, sono associati ad elevata morbilità: sono associati a sintomatologia clinica evidente (dolore, sanguinamento) e a conseguenze psicosociali (spesso i soggetti che ne sono affetti manifestano ansia, perdita di sicurezza e di fiducia nel rapporto con il partner).

I tipi virali principalmente coinvolti sono HPV 6 e 11 (oltre il 90% delle manifestazioni condilomatose) e tra questi HPV 6 è risultato essere il tipo prevalente. Le stime di prevalenza della condilomatosi derivano principalmente dagli studi clinici in quanto non è attualmente presente un sistema di notifica per questa patologia. Negli USA, dai dati provenienti dai CDC, emerge come i maschi presentino incidenze lievemente più alte e con picco di incidenza spostato in avanti di circa un quinquennio rispetto alle donne. In Europa nel sesso maschile si registrano 329.000 casi per 1000 abitanti vs. 292.000 per 1000 abitanti nel sesso femminile.

In Italia i Sistemi Sentinella dell’Istituto Superiore di Sanità hanno mostrato una maggior prevalenza della condiloma tosi nel sesso maschile, soprattutto tra i giovani di età inferiore ai 25 anni, con un preoccupante trend in aumento negli ultimi anni (il numero di casi è duplicato tra il 2004 e il 2008). Le neoplasie HPV-correlate nell’uomo riguardano principalmente l’apparato genitale e il distretto orofaringeo. L’80-95% delle neoplasie anali, almeno il 50% delle neoplasie del pene e il 45-90% delle neoplasie della testa e del collo sono correlate ad HPV. Nel mondo nel sesso maschile sono stati riportati 33.800 casi/anno di neoplasie HPV-correlate, negli USA 12.000 casi/anno e in Europa 17.403 casi/anno di cui 15.497 da HPV 16-18. In particolare la patologia neoplastica nell’uomo è a carico del pene e dell’ano per quanto riguarda l’apparato sessuale, mentre nel distretto testa-collo i siti anatomici maggiormente coinvolti sono la cavità orale, l’orofaringe, la lingua e la laringe.

Le neoplasie a cellule squamose dell’orofaringe, sono 4 volte più frequenti nel maschio rispetto alla femmina e sono principalmente causate, in almeno il 60% dei casi, da HPV 16. (fonte http://www.sip.it)