L'Istituto Romano ha messo a punto questa nuova diagnostica attraverso l'utilizzo di un marker specifico; il proPSA il quale consente di differenziare in pazienti con PSA elevato l'effettiva diagnosi tumorale o la presenza di ipertrofia prostatica benigna.
Tale esame abbatterebbe significativamente il numero di biopsie prostatiche non necessarie.