Le smagliature o strie atrofiche rappresentano lesioni cutanee evidenti come striature depresse dall’andamento lineare. Di solito si formano a causa di una scarsa elasticità della pelle: compaiono con una frequenza doppia nelle donne rispetto agli uomini, nella fascia di età 15-30 anni, in concomitanza con un rapido aumento di peso, come può succedere in gravidanza o durante la pubertà.

Se, infatti, in un lasso di tempo piccolo si registra un rapido aumento di peso o al contrario un drastico dimagrimento e la pelle è scarsamente elastica, la pelle stessa tende quasi a lacerarsi a causa della rottura delle fibre collagene con sofferenza dei tessuti associati. «Alla scarsa elasticità della pelle sembra concorrere anche una certa predisposizione genetica e l’aumento dei livelli circolanti di ormoni glucocorticoidi: proprio questi ormoni, infatti, facilitano la demolizione delle fibre elastiche del derma, che costituiscono una vera e propria impalcatura per la pelle. La loro demolizione spiana la strada alla formazione delle smagliature- chiarisce Bianca Maria Piraccini, Professore Associato in dermatologia dell’Università di Bologna che aggiunge - La predisposizione genetica è un fattore di rischio per lo sviluppo delle smagliature, non modificabile. Chi è soggetto a questo tipo di problema può solo cercare di evitare di aumentare o diminuire drasticamente di peso. In gravidanza è buona abitudine mantenere la pelle morbida e idratata usando olii e lavandosi con prodotti oleati, ma queste attenzioni non possono prevenire il problema, poiché i prodotti cosmetici non sono in grado di penetrare in profondità e di agire a scopo di prevenzione sulle strutture del derma profondo».

Smagliature: come si formano

La formazione della smagliatura passa attraverso tre stadi evolutivi. Dapprima c’è la fase ipertrofica o infiammatoria, la zona che sarà interessata dall’inestetismo, di solito cosce, fianchi, glutei, addome o seno, o diventa pruriginosa e brucia o resta asintomatica: le cellule dello strato più profondo del derma, infatti, i fibroblasti, smettono di funzionare e proprio tale fenomeno determina un riassetto del derma, con le fibre elastiche e il collagene che si mal posizionano. Subito dopo inizia la fase rigenerativa, compaiono delle strie rosso violacee, dette strie rubre, che indicano una ripresa di attività dei fibroblasti, con collagene e fibre elastiche che però non riescono più a riposizionarsi correttamente. Successivamente le strie rosse diventano bianco perla, le lesioni assumono un aspetto del tutto simile a quello di una cicatrice: il tessuto si rigenera ma è un rattoppo di quello precedente.

«Quando compaiono le strie rubre si può intervenire con successo con farmaci quali ad esempio prodotti per uso topico contenenti tretinoina allo 0,01% per 3-6 mesi, prodotti cosmetici antismagliature o con trattamenti laser. Questa è l’unico momento durante il quale l’intervento può effettivamente annullare le smagliature. Quando il colore delle smagliature diventa bianco perlaceo, non c’è alcun trattamento che possa eliminarle. Per questo se compaiono le strie rubre è opportuno non sottovalutare il problema o affidarsi al fai-da-te, ma rivolgersi allo specialista in dermatologia per trovare la soluzione più opportuna» conclude la professoressa Piraccini.