Il terremoto ormonale che, con la menopausa, irrompe nella vita delle donne può assopire anche il desiderio sessuale. Ma rinunciare ai piaceri del sesso non è un destino ineluttabile una volta finita l’età fertile. «Ancor di più adesso che le terapie a disposizione, in primis la terapia ormonale sostitutiva, consentono di mitigare i sintomi della menopausa» commenta Elsa Viora, presidente dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (Aogoi), già direttrice del servizio Ecografia ostetrica ginecologica e diagnosi prenatale dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino.

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La ginecologa invita quindi le donne a non vivere questa tappa fisiologica con rassegnazione, e nel caso di sintomi che compromettono la qualità della vita le incoraggia con fermezza a parlarne con il proprio medico per individuare il rimedio ideale.

CON L’ALTALENA DEGLI ORMONI IL DESIDERIO SESSUALE VA GIÙ

In effetti il drastico calo degli estrogeni e la riduzione di testosterone ci mettono lo zampino nel calo della libido cui si va incontro a una certa età, «ma la chimica sessuale è molto complessa e non c’è un solo fattore a determinare un’appagante relazione intima» chiosa Viora.

«Dal punto di vista organico la menopausa incide sulla lubrificazione e la vasocostrizione: in altre parole il calo degli estrogeni fa sì che la vagina sia meno irrorata di sangue, condizione che, se non trattata porta con gli anni all’atrofia vulvo-vaginale. E tutto questo si traduce in rapporti sessuali dolorosi che alla lunga innescano una perdita di desiderio perché il rapporto finisce col non essere gratificante» spiega Marco Silvaggi, psicologo e sessuologo dell’Istituto di sessuologia clinica di Roma.

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«Ma il calo del desiderio sessuale può essere innescato indirettamente anche da altri fattori: il cambiamento del corpo, la pancetta che diventa sempre più pronunciata, la comparsa di peluria dove prima non c’era (per esempio sotto il mento), i capelli meno forti e lucenti…» puntualizza il sessuologo. In altre parole, se il cambiamento ormonale trasforma il corpo della donna, anche l’accettazione (più o meno facile) della nuova immagine di sè può a sua volta incidere sul desiderio sessuale.

MAI AVERE UN ATTEGGIAMENTO DI RASSEGNAZIONE

«La terapia ormonale sostitutiva consente però di colmare le carenze ormonali e di bypassare questi e altri disagi tipici della menopausa (sindrome genitourinaria, maggiore frequenza di cistiti, fastidio a urinarie). Ma non tutte le donne che ne trarrebbero giovamento vi fanno ricorso» chiarisce Viora, sottolineando che per la maggioranza delle donne in realtà i sintomi della menopausa hanno un impatto trascurabile, «mentre solo per circa il 30% sono tali da impattare sulla qualità di vita».

È importante comunque che arrivi questo messaggio: «la menopausa non è una malattia e non bisogna accettare passivamente cambiamenti che compromettono la propria quotidianità» affermano concordi Silvaggi e Viora.

Perché dunque non fare nulla per tutelare la propria salute e il proprio piacere sessuale? Molto dipende, secondo il sessuologo, da come ciascuna donna vive la menopausa: «Alcune donne la vivono per quello che è, una fase naturale della vita, altre invece la vivono come una malattia; alcune come l’inizio di una nuova libertà sessuale altre come la fine della propria vita sessuale attribuendo al sesso solo finalità riproduttive».

Una cosa però è certa secondo i due esperti interpellati: «Entrare in menopausa non significa dire addio ai piaceri sessuali, a maggior ragione adesso che, considerato l’allungamento della vita, una donna passa quasi metà della propria esistenza e più della metà della propria vita sessuale in menopausa».

«È importante quindi riconoscere il ruolo che la sessualità ha nella propria vita, prendersi cura del proprio corpo e salvaguardare il proprio benessere psicofisico, sessuale compreso» conclude Silvaggi.

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