Per volontà della Confederazione delle Organizzazioni della Meningite (Confederation of Meningitis Organisations CoMO) che riunisce 43 Organizzazioni in 28 paesi del mondo, il 24 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Meningite. L’obiettivo della giornata è parlare di una malattia che può colpire chiunque, indipendentemente dall’età e in qualsiasi momento.

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La campagna CoMO di quest’anno ha deciso di insistere su alcuni punti, in particolare sul fatto che la meningite purtroppo, può provocare la morte entro 24 ore e che tale evento può sopravvenire anche in persone che fino a 24 ore prime erano in perfetta salute.

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Ogni anno ad essere colpiti da meningite sono circa un milione di persone in tutto il mondo. La malattia può essere sostenuta da diversi agenti infettivi, anche se la forma batterica risulta essere la più severa e diffusa al mondo: anche quando si riesce a diagnosticare tempestivamente l’infezione, il 10% dei pazienti affetti non riesce a salvarsi e chi sopravvive, non di rado subisce danni e riporta disabilità permanenti come sordità, danni cerebrali. Spesso la setticemia, ovvero l’infezione batterica non controllata e bloccata dagli antibiotici, può portare alla perdita di un arto. La disponibilità del vaccino per molte forme di meningococco ha ridotto sensibilmente la diffusione della malattia in varie parti del mondo.

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Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale

Come dovrebbero tuttavia comportarsi tutti coloro che non hanno ricevuto tale vaccinazione? E tutti i ragazzi italiani che oggi per studio e lavoro vivono in ambienti comunitari o nei Paesi ad alta endemia ? A tal proposito la dott.ssa Paola Stefanelli, Responsabile Sorveglianza Nazionale delle Malattie Batteriche Invasive dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) precisa: «Le vaccinazioni antimeningococco sono tutte inserite nel nuovo Calendario vaccinale, incluso nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019.

La scheda vaccinale in vigore prevede:

•la vaccinazione contro il meningococco B nei bambini nel corso del 1° anno di vita (3 dosi al 3°, 4° 6° mese di vita e 1 richiamo al 13° mese)

•la vaccinazione anti-meningococco C nei bambini che abbiano compiuto un anno di età (1 dose al 13°-15° mese)

•la vaccinazione con vaccino coniugato tetravalente nell’adolescenza, sia come richiamo per chi sia già stato vaccinato contro il meningococco C da piccolo, sia per chi non sia mai stato vaccinato.

Al di fuori delle fasce di età sopracitate, il vaccino è fortemente raccomandato in persone a rischio perché affette da alcune patologie (talassemia, diabete, malattie epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite o acquisite, asplenia, etc.) ed è consigliato anche in presenza di particolari condizioni (lattanti che frequentano gli asili nido, ragazzi che vivono in collegi o dormono in dormitori, reclute militari, e per chiunque debba recarsi in Regioni del mondo dove la malattia meningococcica è endemica).

L’IMPORTANZA DELLA SENSIBILIZZAZIONE

Un altro punto su cui insiste la campagna CoMO di quest’anno è prevenire la meningite prima che la malattia colpisca da vicino e sconvolga le esistenze di noi stessi o delle persone care. In questo senso importante dare voce alle testimonianze come quella di Beatrice Vio, campionessa paralimpica e mondiale di scherma, nella specialità del fioretto individuale che all’età di 11 anni è stata colpita da meningite fulminante, a causa della quale ha dovuto subire l’amputazione degli avambracci e delle gambe.

La campionessa si è resa protagonista della campagna Win for Meningitis, insieme ad altri atleti rimasti segnati, come lei dalla meningite, proprio per sensibilizzare sull’importanza della vaccinazione dei bambini. La campagna è stata promossa da GSK insieme alla CoMO e realizzata dalla celebre fotografa Anne Geddes, sostenitrice della salute dei bambini e famosa per sapere catturare nelle sue fotografie la bellezza e la dignità dell’infanzia.


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