La mandragora officinalis, comunemente chiamata anche mandragola, è una pianta spontanea comune nel bacino del Mediterraneo, cresce in luoghi assolati o semiombrosi, su terreni sabbiosi. Quest’erba perenne appartiene alla grande famiglia delle solanaceae, che comprende molte specie, da quelle commestibili come patate, peperoni, melanzane a quelle per uso medicamentoso come la belladonna, a quelle ornamentali come la petunia, fino a quelle velenose come datura o stramonio e la mandragora.

La mandragora si caratterizza per la radice nerastra e molto ramificata, dalla forma vagamente umanoide, le foglie sono verde lucido e scuro e sono inserite a rosetta sul fusto molto corto. I fiori sono violacei, a forma di campanula, mentre il frutto è una bacca di colore giallo rossastra.

MANDRAGORA, LE LEGGENDE SUI SUOI POTERI AFRODISIACI E MEDICAMENTOSI

La mandragora è velenosa: una pianta si definisce tale se contiene in una delle sue parti, principi attivi in grado di arrecare danno per chi ne fa uso o ne viene a contatto. La mandragora è considerata velenosa perché tossica per ingestione: a basse dosi può provocare dolore addominale, nausea e vomito. Per dosi maggiori può indurre allucinazioni, confusione mentale, stato soporoso, alterazioni del ritmo cardiaco fino al coma e nei casi più gravi anche morte.

Non viene utilizzata per scopo fitoterapico a causa della sua tossicità, anche se contiene numerosi principi attivi (alcaloidi) quali atropina (presente nei colliri usati in diagnostica oculare ) e la scopolamina, presente in numerosi farmaci da banco per contrastare le cinetosi, ovvero il mal da movimento.

Attenzione a non confonderla con borragine e spinaci

La mandragora è una pianta spontanea che da un occhio non esperto, può essere confusa con la borragine: entrambe le piante infatti, hanno infiorescenze violacee molto simili. I fiori e le foglie di borragine sono commestibili: i fiori, in particolare, si possono usare per preparare colorate frittate. Attenzione, quindi a non confondere i fiori di mandragora con quelli di borragine! Le foglie di mandragora, infine, sono molto simili a quelle degli spinaci, che però sono piante da coltivazione. Può succedere, però, come accaduto qualche anno fa, che le piante di mandragora infestino campi coltivati di spinaci, con pericolosa contaminazione dei raccolti di spinaci.