Il funzionamento ottimale delle articolazioni interfalangee prossimali (in inglese PIP), richiede sia un adeguato raggio di mobilità nel piano di flessione-estensione sia una solida stabilità legamentosa nel piano radioulnare. L'articolazione PIP, spesso subisce lesioni a causa della propria posizione vulnerabile nella mano. Anche il più minimo danno alle strutture critiche ossee, legamentose o tendinee, può portare a considerevole dolore, rigidità e deterioramento o indebolimento del suo funzionamento.

Le fratture con lussazioni più frequenti a livello della PIP, sono caratterizzate da una frattura volare della base della F2 (fig.1).Si tratta in genere di un piccolo frammento triangolare, pertanto una cospicua parte dorsale dell'apparato capsulo-legamentoso rimane ancorato alla falange. Ciò comporta che, eseguita la manovra di riduzione, tale lesione rimane stabile e composta tanto da non richiedere né un trattamento chirurgico, né una prolungata immobilizzazione.

Queste fratture tipicamente si verificano in pazienti giovani, e le lesioni talvolta possono essere tali, invece, da creare una grave instabilità, tanto da richiedere un trattamento chirurgico con complesse tecniche di ricostruzione.

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