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incontro di passione fra uomo e donnaNon potrò mai dimenticare quegli occhi scuri e quelle ciglia lunghissime che mi fissavano guardando verso di me alle spalle del suo accompagnatore, seduto al suo tavolo. Io stavo bevendo un drink seduto al tavolo, solo, e non vedevo l'ora che lei mi guardasse, cercavo il suo sguardo compiaciuto ed ero felice di aver fatto nuovamente colpo su una donna.

Era quasi mezzanotte e il vento fresco che arrivava dal mare portava profumi orientali, e la musica sudamericana che il gruppo stava suonando col suo ritmo faceva ballare freneticamente decine di coppie che si attorcigliavano sulla pista.

Labbra rossissime, capelli neri lunghi lisci fluenti, vestito nero da sera, scarpe rosse col tacco altissimo. Le sue gambe erano accavallate, ma si capiva che gambe lunghe almeno un kilometro.

Quello che pregustavo era il possibile tradimento, mi sorrideva troppo, ero quasi certo che avrebbe accettato.

A un tratto, infatti, le feci un segno con gli occhi che indicava la direzione che avrei preso non appena mi fossi alzato; anche lei mi rispose con gli occhi, annuendo.

Camminando piano in mezzo alla gente raggiunsi la porta del bagno e mi voltai indietro, guardando verso di lei per vedere se in qualche modo avesse veramente capito e si fosse sganciata dal suo accompagnatore per potermi seguire.

Aspettai una decina di minuti accanto alla porta della toilette, mentre uomini e donne entravano e uscivano e alla fine la vidi, in tutta la sua bellezza. Non l'avevo mai vista in piedi e tantomeno camminare. Rimasi senza fiato per le sue forme che mi attraevano e quel decolleté mi faceva girare la testa. Mi passò accanto sorridendo ed entrò per prima nel bagno delle donne. Io la seguii.

Continuavo a guardarla  da dietro e quella situazione la vivevo come fosse un sogno: non avrei mai pensato che un giorno mi potesse capitare una cosa del genere , tantomeno con una donna così bella. Spingendo, aprì una delle porte dei bagni e ci entrò, mi guardò sorridendo e io feci lo stesso. Senza proferire alcuna parola ci avventammo, stringendoci, l'uno sull' altra.

Il suo profumo era denso e piacevole, e le sue labbra morbidissime, la pelle di seta. Le nostre lingue erano entrate in contatto, desiderose di farsi compagnia e le mani di entrambi iniziarono a frugare l' altro dappertutto. Io le alzai in vestito strappandole il perizoma nero e lei mi slacciò la cintura dei pantaloni, abbassandoli.

Si inginocchiò e mi guardò fisso negli occhi prima di prendermelo in bocca e in quel momento non mi ricordavo  attimo più bello in tutta la mia vita.

Continuò a farlo, mi guardava, sorrideva e continuava. Ad un certo punto non ce la facevo più, avevo bisogno di penetrarla.

La alzai e la girai con la faccia contro il muro, piegandole la schiena.

Intravedevo il suo sesso dall'alto della mia visione che le inquadrava il fondoschiena , nella penombra di quel piccolo bagno, dal quale si sentivano oltre la porta le voci delle altre signore che si rifacevano il trucco allo specchio  e che parlavano di piacevoli incontri fatti durante la serata.

Lei iniziò a respirare pesante, quasi rantolava di piacere, facendo fatica a restare in equilibrio sui tacchi alti di quelle sue scarpe rosse. Si teneva forte appoggiata al muro e barcollava sotto i miei colpi ,che ad un certo punto si fecero sempre
più forti, più forti, più forti, fino alla fine. Entrambi eravamo soddisfatti, la serata aveva preso una piega inaspettata.

Ci guardammo fissi negli occhi, ancora in parte spogliati e ci sorridemmo baciandoci ancora, teneramente.

Io non volevo neanche sapere il su nome, non m'interessava parlare con lei, e lei pareva che la pensasse esattamente come me. Tutto quello che dovevamo sapere l'uno dell'altro lo avevamo già abbondantemente scoperto in quei minuti. Si ricompose velocemente, aprì la porta del bagno, si girò sorridendo verso di me con i suoi denti bianchissimi e, camminando senza voltarsi indietro, sparì in mezzo alla gente.